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Notizie Lazio – L’avversario: Cagliari in serie no da 13 partite, l’analisi sui sardi

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La Lazio affronterà il Cagliari in una gara valida per la ventunesima giornata di serie A, la seconda del girone di ritorno. Contro si troverà gli uomini di Eusebio Di Francesco

redazionecittaceleste

La Lazio affronterà il Cagliari in una gara valida per la ventunesima giornata di serie A, la seconda del girone di ritorno. Contro si troverà gli uomini di Eusebio Di Francescoche attraversano un periodo molto buio e difficile, con soli 15 punti è attualmente al terzultimo posto in compagnia del Torino. Inoltre i rossoblu non vincono dalla bellezza di 13 giornate, ultimo successo il 7 novembre contro la Sampdoria. Da allora hanno alternato 5 pareggi e 8 sconfitte. Un numero impressionante anche inspiegabile contando la forza della rosa sarda che non sarà da Champions League ma nemmeno da zona retrocessione. Cragno, Godin, Nandez, Nainggolan, Joao Pedro, Simeone non sono calciatori banali, soprattutto se a loro aggiungi l’ascesa di giovani come Zappa, Sottil e Marin. Resta difficile comprendere cosa stia accadendo ai rossoblu, un po’ come capitato l’anno scorso dopo la sconfitta contro la Lazio in quel clamoroso 1-2 deciso nel recupero. Se però nell’ultimo campionato i sardi riuscirono a salvarsi (comunque a fatica) grazie al ruolo da Champions League tenuto fino a quel match, quest’anno la stagione sarda è stata negativa dall’inizio. Come se da quattordici mesi il Cagliari non reagisse più, nonostante l’ottima rosa a disposizione che potrebbe far pensare come minimo ad una salvezza tranquilla. Nonostante questo scarno ruolino di marcia il presidente Giulini, però, ha inaspettatamente prolungato il contratto al tecnico Di Francesco appena qualche settimana fa, in piena crisi di risultati. Sconfessando le voci su un possibile esonero e panchina in bilico.

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CHIAVE TATTICA – I dubbi che ci sia confusione tattica, anche da parte dell’allenatore, però ci sono. Ne è la prova i tanti moduli cambiati ultimamente, dopo il 4-2-3-1 di base, si è passato ad un 4-3-2-1dopo il ritorno di Nainggolan. Finendo per relegare in panchina Sottil che fino lì aveva fatto vedere numeri importantissimi, per dare maggior spazio a mediani come Duncan o Deiola. Qualcosa, effettivamente, sembra non tornare. Ma il tecnico ex Roma avrà avuto i suoi motivi. Simeone sta attraversando una fase involutiva dopo aver avuto il Covid, mentre il solo Joao Pedro non sempre basta. Compito di Inzaghi approfittare di questi dati.