di Gabriele Meuli
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Numeri in calo per Felipe e Zaccagni. Sarri esclude i mal di pancia da rinnovo
Le statistiche non mentono e, anzi, spiegano bene alcune difficoltà della Lazio in questo avvio di stagione. In particolare, quelle offensive: numeri alla mano è calato il rendimento degli esterni. Guardando solo al campionato, dopo nove giornate lo scorso anno Felipe Anderson e Zaccagni potevano contare su quattro reti (una il brasiliano, tre l’Azzurro). Oggi il bottino è fermo a un gol ciascuno ed è solo in parte bilanciato dagli assist. Ci è riuscito Felipe, oggi a quattro e lo scorso anno a due. Ma è calato Zaccagni, lo scorso anno a tre e oggi a zero. Eppure sono aumentati i tiri dei due calciatori: diciassette per Zaccagni rispetto ai tredici dello scorso anno, dieci per Felipe Anderson rispetto ai nove dello scorso anno. Ma è calata la precisione: sette in porta per Zaccagni lo scorso anno e quattro oggi, quattro per Felipe nella scorsa stagione e due oggi.
Un anno fa incontenibili, oggi altalenanti. Seppur con le attenuanti del caso: i problemi fisici - superati - dell’ex Verona e il lavoro difensivo del brasiliano. Stanno andando i tagli dello scorso anno a Zaccagni e la cattiveria mostrata nella stagione passata da Felipe Anderson, quest’anno tornato a spegnersi con troppa facilità. Che incidano i discorsi sui rinnovi? Non vuole crederci Sarri, intanto Lotito continua a lavorare: vicina la chiusura con Felipe Anderson, ancora in stand-by la trattativa con Zaccagni. Uno in scadenza nel 2024, l’altro nel 2025: affrettare ogni discorso per evitare brutte sorprese deve essere l’imperativo a Formello. E chissà che non possano beneficarne anche le prestazioni in campo.
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