Doppio ex di giornata, due volte. In Parma-Napoli, ma anche e soprattuto in Inter-Lazio. Difficile scegliere per Goran Pandev, che ha parlato così alla Gazzetta dello Sport in vista delle gare di questa sera: “Incastro perfetto? E come faccio? Con l’Inter ho festeggiato il Triplete, alla Lazio ho giocato forse il mio calcio migliore. L’esperienza al Napoli è indimenticabile, a Parma ho chiuso la carriera… Inter-Lazio sarà bellissima, perché entrambe giocano per grandi traguardi. E trovo che, pur in un finale di campionato così imprevedibile, ci sia una logica”.
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Pandev: “Baroni sottovalutato! Tra Inter e Lazio? Ecco cosa mi aspetto”
Ovvero?
“L’Inter è lì a giocarsi lo scudetto, è giusto che sia così perché è la squadra più forte. Ha avuto un po’ di problemi perché si sono infortunati tanti giocatori chiave, ma quello che conta è che sia ancora in corsa, peraltro dopo aver raggiunto la finale di Champions, il grande obiettivo di tutto il club”.
Lei e la sua Inter ci siete passati: scudetto all’ultimo turno e finale di Champions dietro l’angolo. Come ci si gestisce?
“Con esperienza, concentrazione. L’aveva la mia Inter e ce l’ha anche questa. Me li immagino già Barella e gli altri: non vedono l’ora di scendere in campo e vincere. È il momento migliore, Inzaghi ha recuperato quasi tutti. Manca Lautaro, ok, ma è importante averlo al top per il Psg”.
Chi decide stasera?
“Thuram e Dumfries. Veloci, vanno in profondità. Però insomma, questa è la partita di Marcus...”.
Con la Lazio non è facile.
“Ha fatto una bellissima stagione, merita di andare in Champions. Anche loro hanno sofferto per gli infortuni, non dimentichiamoci che hanno giocato a tutta anche in Europa League. È una squadra ricca di qualità, penso a Isaksen, Guendouzi e Rovella. Baroni ha lavorato alla grande, è sottovalutato”.
Si dice lo stesso di Inzaghi.
“Per Simone parlano i numeri, sono quelli di un top in Europa. La cosa più importante è che nell’Inter si vede la sua mano: giocano bene, si divertono e... vincono. Che in un club come l’Inter non è un dettaglio. E Inzaghi è perfetto, è stato un vincente anche da calciatore”.
Una volta lei ha detto: “Mi ricorda Mourinho”. In che cosa?
“Per la gestione del gruppo: chi va in campo dà l’anima e si vede. Anche con Mou era così, per lui eravamo pronti a buttarci nel fuoco, le ‘riserve’ anche di più. Conosco bene Simone, abbiamo giocato insieme alla Lazio, a lui sono molto legato: sa farsi volere bene da tutti e in questi anni lo vedo crescere sempre di più. Pensate sia facile durare così tanto sulla panchina di un grande club come Inter?”.
Un altro ex compagno, Chivu, stasera proverà a fermare il Napoli. Come può riuscirci?
“Il Parma deve salvarsi, partite così si preparano da sole. Se Cristian riuscirà a salvare il Parma sarà un miracolo e ne sarei felicissimo. Diventerà un grande allenatore”.
Ma lo scudetto chi lo vince?
“Non so. Se vincerà il Napoli, sarà un’impresa. Conte fa la differenza. Ma l’Inter non mollerà: noi vincemmo lo scudetto a Siena e 6 giorni dopo battemmo il Bayern. Daranno tutto in questi 180 minuti, perché dentro uno scudetto c’è una stagione intera: infortuni, squalifiche, sacrifici. A Monaco, poi, è la storia che chiama. Io e gli altri del Triplete ci saremo. È stata un’annata straordinaria, può diventare indimenticabile”.
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