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Lazio, Piscedda: “Sarri e i suoi schemi? Robe giornalistiche”

Maurizio Sarri

Il tecnico Maurizio Sarri deve ancora mostrare tutto il suo potenziale in questa parentesi alla guida della Lazio

redazionecittaceleste

Dopo il nuovo anno è arrivata anche una nuova settimana, quella che accompagnerà la Lazio al suo rientro in campo dopo la pausa natalizia. Il primo avversario dei biancocelesti, che si presenterà allo Stadio Olimpico a partire dalle 14:30 del 6 gennaio, sarà l'Empoli. Il ruolino di marcia dei capitolini in casa contro il club toscano è dei migliori. Mister Maurizio Sarri, perciò, vorrà certamente continuare con la striscia di successi della quale il club sta attualmente godendo. Pochi giorni prima della sfida, però, i microfoni di Radiosei hanno ascoltato e diffuso il pensiero dell'ex Massimo Piscedda che ha parlato del mister e di alcune caratteristiche caratteristiche del tecnico partenopeo che lo hanno reso l'allenatore che ora tutti conoscono. Facendolo, però, con forse un pizzico di polemica:

Sarri e Immobile

Sarri e i suoi schemi

"Mister 33? Sono cose che piacciono ai giornalisti e che le scrivono. In fase offensiva, specialmente nei calci d'angolo, gli avversari vanno sempre a marcare i calciatori più alti. Poi ci sono squadre che, anziché l'uomo, preferiscono marcare la zona. Gli schemi contano comunque poco se il calcio d'angolo lo batti male. Su cento volte ci sta che una volta azzecchi la giocata. Gli schemi, a mio avviso, non possono durare più di una volta. Chi ti vede prepara le contromisure e ti rende meno efficace. Per far veramente male bisognerebbe pensare cinque schemi a settimana".

Il periodo al Napoli

"Un altro luogo comune riguarda Sarri al Napoli. Lui andò lì con in mente il 4-3-1-2, ma è stato qualcuno che gli ha detto di passare al 4-3-3. Una mossa che lo ha fatto svoltare. Evidentemente il mister ha studiato e personalizzato ciò che ha visto da altre parte. Non metto la mano sul fuoco sul fatto che il cambio modulo sia stata una sua idea. Anche perché i calciatori partenopei non li scelse lui ma se li ritrovò dopo il passaggio di Benitez. Ha preso il lavoro dello spagnolo e l'ha fatto suo".