Stefano Sanderra, tecnico della Lazio Primavera, è intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali biancocelesti per parlare del momento della squadra e per fare il punto in vista del prossimo, delicato impegno contro il Torino in trasferta. Queste le sue parole. “La gara con la Juventus penso sia stata bella. A parte la reazione al gol immeritato, viste le occasioni avute, non abbiamo mai perso il filo del gioco lavorando con pazienza. Forse spingendo un po’ di più e con tutti gli elementi al meglio avremmo potuto fare di più, ma il risultato è giusto e pareggiare a Torino per il nostro percorso è molto importante. Per noi è un motivo di vanto averli affrontati tre volte ed essercela sempre giocata. Hanno un centro di alto livello, organizzato in ogni dettaglio.
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PRIMAVERA | Lazio, Sanderra: “Cerchiamo i play-off. Nessuna flessione, anzi…”
A livello di risultati siamo in un momento buono, dobbiamo adesso ripartire dal punto di vista della definizione. È finito il mercato, qualcuno è andato via e altri sono arrivati. Dobbiamo mettere a posto un po’ di cose, in un mese vedremo bene i nuovi. C’è da lavorare, ma la squadra ha un corpo e un’anima. Siamo convinti, sempre sul pezzo come testimonia la classifica straordinaria che abbiamo. È un campionato di alto livello, oggi vai a giocare contro il Frosinone che era ultimo in classifica e si sta riprendendo e giochi una gara difficile. Grandi attaccanti ovunque, ma al di là della classifica siamo contenti per i grandi miglioramenti che stiamo vedendo sui calciatori. È positivo vederli crescere da ogni punto di vista.
Saná Fernandes? Anche altre squadre stanno portando giocatori tra i grandi. È un motivo di spinta, una bella cosa nonché il nostro obiettivo. Abbiamo il dovere di far esprimere il loro potenziale ai giocatori. All’esterno tutti parlano di sorpresa Lazio, ma ora che ci siamo se abbiamo carte da giocarci ce le giochiamo. Anche solo per il sesto posto dei play-off, perché ci sono tre-quattro organici di tutto rispetto. Flessione? Abbiamo un punto in più del girone di andata e a Verona ci hanno annullato un gol regolare. Abbiamo avuto infortuni importanti davanti e ci siamo adeguati alla nostra realtà. I ragazzi hanno fatto anche moduli diversi, l’elasticità è il primo caposaldo per l’equilibrio. Abbiamo sopperito a queste situazioni, subbiamo il 50% di attacchi in meno. Dobbiamo continuare così, a testa bassa lavorando per migliorare. Il 3-5-2 non è una scelta definitiva.
Bisogna adeguarsi a quello che vediamo: facevamo 4-3-3 senza esterni, ci siamo adeguati. La squadra si è abituata anche perché in settimana ci lavoriamo e l’anno scorso il gruppo storico lo aveva già fatto. Il Torino? Squadra di altissimo livello, di storia e tradizione. Non dà molti giocatori alla prima squadra, quindi giocano sempre gli stessi e hanno grande fisicità. Un po’ li soffriamo, ma qualche crepa si è vista. Il post Coppa Italia ha pesato per quasi tutte le squadre, hanno preso sei gol ed è una cosa strana. Forse hanno un po’ abbassato la tensione. Kone e Di Gianni li stiamo valutando, erano in Serie C ma erano un po’ ai margini. Dobbiamo rimetterli a posto fisicamente e fargli capire la nostra mentalità. Ci vorrà un po’ di tempo per metterli bene fisicamente e tatticamente, ma ci aspettiamo il loro contributo.
Con Coulibaly e questo modulo stiamo giocando di più, nel secondo tempo con la Juve abbiamo palleggiato molto. Prima il centrocampo era più solido con Bordon, ma gli attaccanti facevano fatica a prendere palla. Ma non c’è una ricetta: negli ultimi trenta metri serve anche qualità. Io ho fiducia, che è una cosa alla base. Possiamo migliorare il nostro rendimento. L’errore di Cuzzarella sotto porta? Sappiamo che negli ultimi metri ancora non è un killer, bravissimo Sardo però a dargli quella palla. La Coppa Italia? Non lasciamo nulla di intentato, ci hanno fatto gol al primo affondo e poteva esserci un rigore. È una partita complicata in assoluto, ma il calcio regala sorprese. L’importante è dare tutto sempre.
Spingo molto sulla motivazione, scavo sulle loro coscienze. Guardo molto gli allenamenti e sanno che non ci sono bocciature, tutti devono rimanere in competizione. Penso ai portieri: sia Renzetti che Magro hanno grande potenziale, ma stanno reagendo bene anche quando stanno fuori. Io penso che anche chi non gioca in realtà giochi: dipende poi da come si comportano in spogliatoio e loro lo sanno. Gli sport sono collegati tra loro, prendo spunto da molti: il confronto può solamente arricchire”.
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