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QDL – Barillà: “Sarri alla Lazio? Si potrà vedere quello di Napoli”

redazionecittaceleste

Le parole di Antonio Barillà per Quelli della Libertà, in onda ogni sera dalle 18:30 alle 20:00 su Cittaceleste TV e Radiosei

È intervenuto ai microfoni di Quelli della Libertà, in onda su Cittaceleste TVRadiosei, Antonio Barillà, giornalista di La Stampa. Argomento di giornata la nuova Lazio di Sarri, tra giocatori cedibili e stile di gioco applicabile, ma non solo. Di seguito tutte le dichiarazioni.

Sull’inginocchiarsi prima del fischio di inizio 

Inginocchiarsi prima del fischio di inizio può essere una cosa buona, perché i bambini vedono ciò che succede e ne chiedono il motivo. Contemporaneamente però penso che non sia così che si dimostra se si è o meno antirazzisti. L’importante è lanciare un messaggio positivo e dimostrarsi portatori di valori sani nella vita e in campo. Non è detto che chi non si inginocchia sia razzista. Se diventasse un sistema e non una scelta libera, perderebbe di significato, si svuoterebbe. Hamilton per esempio ha dichiarato di farlo per far arrivare il messaggio anche ai più piccoli. Altri piloti hanno spiegato di non farlo perché non pensano sia quello a dimostrare se si è o meno antirazzisti. C’è chi ritiene che inginocchiarsi sia diventano un gesto di moda”.

Sulla Lazio di Sarri

Io credo che Sarri potrà far tornare il Sarrismo. Alla fine è un modo di interpretare il calcio, una filosofia, un approccio di ricerca del risultato attraverso il gioco. È tattica applicata con rigore senza però nulla togliere alle possibilità di divertirsi. Quando lo fai in una realtà che è vincente ma che non ti obbliga a vincere tutto, allora diventa più semplice. Io credo che questo sia il caso della Lazio: Sarri avrà modo di sperimentare e conoscere i giocatori e istruirli. Alla Juventus, anche considerando l’anno particolare vissuto, non lo ha potuto fare. In più non lo ha aiutato essere stato per anni l’anti-Juve. È una ricchezza per la Serie A avere il ritorno di questo allenatore, sarà un campionato bello quest’anno”.

Sulle tante voci, spesso infondate

L’autocritica è un fenomeno che coinvolge i giornalisti, persone che per il mestiere che fanno sono più degli altri esposte agli errori. Ma persone che devono avere la possibilità e la voglia di controllare le notizie. Oggi viviamo in un mondo in cui la notizia diventa virale perché nessuno controlla e tutti rilanciano. È una generazioni in cui i giornalisti veri sono davvero pochi. Noi parliamo di calcio, che è un gioco, ma quando questo sistema si applica ad altri ambiti le conseguenze sono pericolose.

Tornando al calcio, tutti parlano di Lazzari, dicendo che potrebbe essere sacrificato. Ma io credo che uno come lui, per esperienza e interpretazione del ruolo, nelle squadre di Sarri possa essere utile. Quali siano le intenzioni poi non lo sa nessuno. Sicuramente, però, io dico che non è vero che non può interpretare il gioco di Sarri”.