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QDL, Di Dio: “Con il Milan finalmente l’approccio giusto. Genoa gara difficile”

Lazio dominante su tutti i palloni contro il Diavolo

Il giornalista Marcello Di Dio ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a "Quelli della Libertà", trasmissione in onda su Radiosei

redazionecittaceleste

Il giornalista Marcello Di Dio ha rilasciato alcune dichiarazioni quest'oggi a "Quelli della Libertà", trasmissione in onda su Radiosei ogni pomeriggio per parlare di Lazio. A seguire le sue principali parole:

"Finalmente un approccio da Lazio contro il Milan, i capitolini hanno potuto riaprire il discorso Champions facendo una grandissima gara. Era da tanto che non si vedeva una Lazio così, mi ha colpito tantissimo. Ovviamente ora il discorso per il piazzamento finale è aperto e vedremo come andrà. Vicenda Suarez? Non lo so, certamente qualcosa andrà rivisto. La vedo un po' difficile arrivare ad una penalizzazione o esclusione delle coppe. Di sicuro la Juventus rischia di uscire dalle coppe, una cosa impossibile da pensare ad inizio anno. La stagione più dura a Torino degli ultimi anni. Lazio-Genoa? Sarà una partita molto difficile, il Genoa è una delle squadre più pericolose della parte destra della graduatoria. Davanti ha Scamacca, Destro ritrovato. Una squadra molto difficile da battere".

Sulle designazioni arbitrali

 Giacomelli dirigerà la Lazio dopo oltre 3 anni

"Giacomelli? Io credo nella bravura dei calciatori, non agli arbitri. Certo parliamo di un arbitro che non è mai stato sulla cresta dell'onda, anzi, è a fine carriera e non è nemmeno internazionale. Ci saranno i suoi perché. Non è un arbitro che lascia tranquillo, ma mi auguro che non si verifichino episodi particolari. Il piazzamento finale deciderà anche quale sarà il futuro della Lazio. Senza Champions potrà esserci una rivoluzione ma bisogna tenere conto che sarà comunque il quinto anno con Inzaghi dove si andrà in Europa, questa cosa non è da sottovalutare. Detto questo però ci sono calciatori come Luis Alberto e Milinkovic-Savic che potrebbero regalarsi un palcoscenico europeo più importante. Quindi al di là di questo credo che qualcosa andrà fatto. Ribery? Sono un po' scettico su una figura del genere, mi aspetto qualcuno esperto ma un pochino più giovane di Ribery. In questo momento non è il massimo un Ribery, troppo avanti con gli anni. Posso capire un 32enne, ma non di più".