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QDL – Floccari: “Un errore paragonare questa Lazio al Napoli di Sarri”

Sergio Floccari

Le parole di Sergio Floccari ai microfoni di Quelli della Libertà: ecco cosa l'ex centravanti si aspetta dalla Lazio di Maurizio Sarri

redazionecittaceleste

L'ex attaccante della Lazio, Sergio Floccari, è intervenuto in qualità di opinionista ai microfoni di Radiosei dove ha parlato della stagione biancoceleste della sua carriera dopo aver appeso gli scarpini al chiodo. Queste sono le parole che l'ex calciatore ha rilasciato nella puntata odierna di Quelli della Libertà: "I margini di miglioramento della Lazio sono tanti perché è tanto il suo potenziale. Si pensa troppo a Sarri e a quello che ha fatto al Napoli, bisogna però capire che il contesto è diverso. Rispetto a quello che il tecnico vuole c'è ancora molto da lavorare. Serve un periodo di adattamento, nonostante le vittorie iniziali potevano essere un piccolo acceleratore. Contro la Roma al derby ho visto qualcosa in più. La mano del mister si vede e non solo nel modulo. L'errore che non bisogna commettere è quello di paragonare la Lazio a quello che fu il suo Napoli".

Sul rigore di Zaniolo in fuorigioco

"Zaniolo in fuorigioco? Se il guardalinee non alza più la bandierina è perché ne deve beneficiare lo spettacolo. Il protocollo vuole che il VAR serva anche a questo. Sostanzialmente la tecnologia è utile per altri tipi di situazioni, come alcune condotte antisportive. L'ultima parola, alla fine, spetta sempre all'arbitro: alcune cose viste al VAR non rispecchiano il parere del direttore di gara".

Sul suo futuro

"In questo momento sto studiando. Un conto è aver giocato e un conto è avere delle competenze di base che andrò poi ad applicare. Nel frattempo sto continuando anche la carriera di commentatore per DAZN. Il calcio negli ultimi anni delle mia carriera si stava evolvendo, studiando mi sto accorgendo di come le cose stessero già mutando sotto i miei occhi. Questo sport si sta evolvendo e negli ultimi anni il percorso ha accelerato. Sto lavorando per diventare tecnico ma anche direttore sportivo. Il nostro rimane un mondo difficile. Ogni squadra ha più di venti calciatori ma solo un allenatore".