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QDL – Pizzoferrato: “Basic metterà in panchina Luis Alberto”

Toma Basic

Le parole di Maurizio Pizzoferrato intervenuto a Quelli della Libertà, in onda ogni sera dalle 18:30 alle 20:00 su Cittaceleste TV e Radiosei

redazionecittaceleste

È intervenuto ai microfoni di Quelli della Libertà, in onda su Cittaceleste TV e Radiosei il giornalista Maurizio Pizzoferrato. Di seguito le sue parole. “I nerazzurri stanno smentendo chi in estate comprensibilmente pensava a un ridimensionamento dopo gli addi di Lukaku, Hakimi e Conte. Inzaghi arrivava in un’altra dimensione, per quanto bravo era di fronte a un esame. La squadra oggi vince, convince e ha superato dopo dieci anni il turno di Champions League. E questa sera può addirittura aspirare al primato nel girone. Certo è presto per dire che vincerà di nuovo il campionato: quest’anno, diversamente dagli ultimi anni, sembra essere tutto fino alla fine in bilico. Il Napoli gioca bene nonostante gli infortuni, i rossoneri sono sempre lì e l’Atalanta ha ingranato. 

Luis Alberto

Parlando di Basic bisogna dire che è un giocatore che si inserisce e dà equilibrio. È impopolare dirlo, ma per quanto chiede Sarri questo è il giocatore che mette in panchina Luis Alberto. Lo spagnolo con Milinkovic era considerato uno dei diamanti della Lazio, ma da inizio stagione sembrano esserci dei problemi. Non sta decollando, pur mettendosi a disposizione della squadra: non ha raggiunto i livelli degli scorsi anni. Vediamo un lavoro un po’ di sofferenza che però non gli si addice molto. Basic invece sembra perfetto per quello che chiede Sarri. Il bene della squadra viene prima di tutto nel gioco di Sarri. Penso ci si avvii irreversibilmente a un ruolo di secondo piano per quello che era uno dei giocatori più importanti della Lazio.

Io non credo che Sarri non voglia mai cambiare modulo. L’ha cambiato da Empoli a Napoli, poi a Torino e Londra ha detto di essersi adattato ai giocatori che aveva. Penso che lui voglia tornare a essere Sarri: tempo fa disse di essere contento di essere alla Lazio perché qui poteva tornare a fare il suo calcio. Penso abbia frainteso la situazione e si sia accorto che non è sempre così. Mi sembra non stia riuscendo a trovare la continuità di pensiero che vorrebbe dare a squadra e tifosi. Se volesse cambiare modulo lo farebbe in due secondi, ma è uno di quegli allenatori che prediligono il loro credo ai giocatori e quindi sta aspettando. I giocatori vengono da cinque anni diversi, non sono molto convinti: se vuoi cambiare tutto rischi di dover cambiare anche giocatori. Serve un passo indietro da parte di qualcuno.

Lazzari è bravo, ma per la tipologia di esterno che è ha il difetto di segnare poco e non calibrare benissimo i cross. Ma è un giocatore che spacca la partita. La storia ci insegna che se uno è forte può giocare con qualsiasi difesa, sia a quattro che a tre”.