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QDL – Siviglia: “Mai avrei immaginato di chiudere alla Lazio. Per la Champions…”

Siviglia
Le parole di Sebastiano Siviglia intervenuto durante Quelli della Libertà in onda ogni sera dalle 18:30 alle 20 su Cittaceleste TV e Radiosei
redazionecittaceleste

È intervenuto ai microfoni di Quelli della Libertà, in onda su Cittaceleste TV e Radiosei, l'ex difensore della Lazio Sebastiano Siviglia. Di seguito il suo intervento. “Le partite di Champions sono state entrambe spettacolari specialmente quella di ieri sera. L’Inter è partita a bomba, il Milan è stato scosso dalla partenza dell’Inter. L’interpretazione dei rossoneri non mi è piaciuta, ha alzato i ritmi dopo i primi 20’ ma se Calhanoglu avesse segnato sarebbe finita la semifinale. Così rimane aperta, ma ho comunque dei dubbi: quando l’Inter gira è la più forte del campionato. Ha avuto qualche difficoltà in stagione, ha fatto qualche passo falso. Non ha interpretato benissimo in Serie A le gare con le piccole. Ma in Champions è stata un’altra squadra e lo ha dimostrato in diverse occasioni. In altre situazioni invece dimostra uno strapotere importante.

La Lazio ha fatto un campionato importante, oggi è il momento di stringere i denti. Un po’ di fatica va fatta. Ciro ha avuto qualche problema, l’obiettivo è entrare in Champions: sarebbe un grandissimo risultato e lo sta meritando alla grande. Poi però sono i momenti decisivi a fare la differenza e questo lo è. Bisogna portare a casa i punti che servono per entrare in Champions. È il percorso di Sarri, lo aveva anticipato: un primo anno di alti e bassi, poi sarebbero arrivati i frutti. È un progetto che va premiato con la qualificazione in Champions.

La Reggina? Sono contento abbiano ridotto la penalizzazione, ma non sono d’accordo sul fatto che ci siano queste penalizzazioni che si scontano durante il campionato e non si capisce bene se siano definitive o meno. Sarebbe giusto dare una pena diversa dai punti, o nell’anno successivo. Non si possono sempre stravolgere le classifiche di continuo, in tutti i livelli. Cambia sempre lo scenario: io penso sia importante dare l’idea che non si debba andare oltre le regole, ma anche che sia necessario far pagare in modo da non falsare il campionato.

L’esperienza a Lecce è stata sicuramente importante. Lì ho avuto la possibilità di conoscere Delio Rossi e di rilanciarmi. Era qualche anno che giocavo poco, lì ho fatto una grande stagione specialmente nel girone di ritorno salvandoci a due giornate dalla fine. Fu una stagione importante, ci sono affezionato. Alla Lazio invece sono tornato a un livello alto e ho avuto la possibilità di rigiocare in Champions, di fare campionati di vertice e stare in un club importante. È stato un chiudere la carriera in un modo che non avrei mai immaginato. Non è facile nei momenti di difficoltà immaginare di finire la carriera in club così importanti. Domani sarà decisiva per entrambi, il Lecce è un periodo che fa fatica a fare punti. Gioca su ogni campo, ma non porta a casa punti pur essendo una buona squadra. Il difetto? Incide poco in avanti.

La Lazio ha giocatori importanti che sanno di aver davanti un traguardo prestigioso, farsi sfuggire la qualificazione in Champions sarebbe difficile da mandare giù. Mi auguro di vedere una gara importante. Mi ricordo l’andata: la Lazio a volte avendo un gran palleggio rischia di appiattirsi e non cambiare marcia. Questa è la piccola sfumatura che non mi convince. Se non attacca forte lo spazio può avere problemi, ma il palleggio è il timbro di Sarri. Inoltre quest’anno la squadra è stata molto solida. Di certo, deve cambiare spazio quando ci sono gli spazi per poter far male all’avversario”.