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Ranzato: “Lazio, impatto semplice: tutti si sono messi a disposizione”

Davide Ranzato con Felipe Anderson

Le parole del preparatore atletico biancoceleste Davide Ranzato, con Maurizio Sarri dai tempi dell’esperienza a Napoli

redazionecittaceleste

È intervenuto ieri, al termine della seduta pomeridiana di allenamento, Davide Ranzato, preparatore atletico. Con Sarri dall’esperienza di Napoli, Ranzato ha parlato ai microfoni dei canali ufficiali del club. Di seguito le sue parole.

L’impatto con la Lazio

Non ho avuto problemi nell’impatto con la squadra. È stato tutto molto semplice perché ho trovato dei ragazzi seri e disponibili ad ascoltare fin dal primo giorno. In palestra si sono mostrati sin da subito tutti concentrati, in più sono anche curiosi per una metodologia di lavoro diversa. Lavoriamo in sinergia, il lavoro in palestra non è qualcosa di scollegato rispetto a quanto viene poi fatto sul terreno di gioco. Mi piace stare con i ragazzi più giovani, mi piace motivarli e provare a farli crescere. Io e Losi ci dividiamo bene il lavoro, abbiamo un'ottima sinergia con il gruppo.

Davide (Losi, NdR) lavora maggiormente sul campo. Ognuno di noi negli anni ha sviluppato maggiormente alcune competenze rispetto alle altre. Per quanto mi riguarda, mi occupo principalmente del lavoro individuale e di forza dei ragazzi. In ogni caso quando la squadra è sul campo siamo comunque sempre tutti presenti, con lo scopo di poter migliorare il nostro lavoro. La palestra deve essere vissuta come un ambiente in cui si fa qualcosa propedeutico all’attivazione. Comunque la vera palestra rimane il campo e per questo abbiamo scelto di usare anche l'erba sintetica in palestra”. 

 La squadra ad Auronzo

Da anni con Sarri

Io sono veneto e quindi conoscevo già Auronzo di Cadore: ho trovato un ambiente caloroso. La vicinanza del pubblico ci mancava tanto, è stato bello sentirla. Penso che il nostro ormai sia uno staff collaudato, siamo con Sarri da anni: sappiamo quale sia la sua metodologia di lavoro e quindi per noi è semplice sapere cosa fare. Probabilmente l'esperienza al Chelsea ci ha comunque arricchito: per quanto riguarda il discorso intensità c’è una differenza culturale rispetto all’Italia. Si tratta di due tipi di calcio differenti, noi comunque portiamo sempre avanti il nostro lavoro provando a limare i dettagli. Tra i principi cardine rimangono da sempre l’intensità e la volontà di dominare il gioco, questo da prima di andare in Inghilterra. Lavoreremo intensamente anche durante il ritiro in Germania, anche se rispetto a questo sarà più breve”.