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Lazio News – La Primavera non arriva mai: il progetto di Tare è disastroso

Igli Tare

L'assetto dirigenziale del settore giovanile andrebbe rivisto: affidare la gestione al ds albanese non è stata un'idea brillante

redazionecittaceleste

Il settore giovanile dovrebbe essere un serbatoio per la prima squadra. Dovrebbe aiutare il club a limitare i costi, sfruttando la crescita dei giovani calciatori. Eppure, la Primavera alla Lazio non arriva mai. Negli ultimi cinque anni il lavoro portato avanti dal direttore sportivo Igli Tare è stato disastroso. Al di là dei risultati. La squadra è retrocessa in due occasioni nel Campionato Primavera 2. E due anni fa, la salvezza nel Campionato Primavera 1 è arrivata soltanto per la sospensione del torneo per il Covid. Il problema primario è che la formazione giovanile negli ultimi anni non è riuscita a fornire un solo giocatore alla prima squadra.

L’ingranaggio del settore giovanile della Lazio non funziona. E non parliamo degli scarsi risultati ottenuti dalle squadre, che hanno di per sé un valore relativo. L’obiettivo finale è quello di fornire alla prima squadra giocatori in grado di poter arricchire l’organico, oppure quello di formare calciatori per i campionati professionistici: ovviamente non tutti possono essere da Lazio, ma potrebbero in ogni modo rappresentare un valore effettivo da capitalizzare nella compravendita di mercato. In tal caso, non sarebbe un modo per arricchirsi, ma almeno per autofinanziare il settore giovanile che - nonostante i risultati impalpabili - continua ad avere dei costi significativi per il bilancio della società.

Il lavoro portato avanti nelle ultime stagioni ha prodotto un risultato mediocre. La scelta di far gestire al direttore sportivo Igli Tare la squadra più importante del settore giovanile è un errore evidente, una mossa sbagliata che non porta da nessuna parte. Semplicemente perché nelle gerarchie lavorative, l’impegno sulla squadra Primavera resta ovviamente secondario rispetto alla prima squadra che già vive criticità di non poco conto, con giocatori che se ne vanno a scadenza contrattuale. E con un monte ingaggi che nelle ultime stagioni è esploso, senza accrescere il valore tecnico della squadra. Separare la gestione della Prima squadra rispetto al Settore giovanile è un altro passaggio chiave della rivoluzione, un’altra mossa imprescindibile.