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Intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, Tommaso Rocchi è tornato a parlare di Lazio e della sua avventura sulla sponda biancoceleste del Tevere. Tanti i momenti che tutt'ora legano l'ex capitano biancoceleste alla Capitale, indelebile il ricordo del bomber che si è consacrato con la Lazio. Queste le parole di Rocchi, che oggi allena il Guidonia Montecelio in Primavera 4: "Volevo salire di categoria e allenare i ragazzi più grandi.
Purtroppo alla Lazio non mi è stata data questa possibilità, quindi ho preferito interrompere il rapporto e fare un’altra esperienza. Lazio? Non è stato semplice: io sono laziale e lo sarò per tutta la vita, così come i miei tre figli. Allenatore della Lazio? Non abbiamo mai approfondito il discorso". "Ao’, so che sei forte. Sei contento, sì?", gli disse Lotito al momento della firma con la Lazio.
"Momenti preferiti con la Lazio? Il derby del 6 gennaio, il centesimo gol a Cagliari e la rete in Supercoppa nel 2009, contro l’Inter che avrebbe vinto il Triplete. Metto anche la vittoria della Coppa Italia. Ho sempre ribadito di voler restare. Sarei rimasto a vita, nessun dubbio. Volevo chiudere la carriera a Roma. Mi sarei anche dimezzato l’ingaggio pur di restare ancora alla Lazio un altro anno. Meghni? Talento eccezionale. Contro il Werder Brema mi fece un assist assurdo.
E sul derby del 6 gennaio 2005: "Basta, voglio dormire. Domani c’è la Roma", disse Rocchi a Di Canio. "Noi siamo scozzesi in terra inglese, Tomma’. Noi siamo come William Wallace in Braveheart, capisci? 'Sta partita la viviamo tutto l’anno, domani li sfondiamo". E sulla Lazio: "È la mia vita. Quando i tifosi mi incontrano al bar mi dicono ancora 'ciao capitano'".
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