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Roma-Lazio, Cataldi a LSC: “Mi sono messo a piangere al fischio finale”

Roma-Lazio, Cataldi a LSC: “Mi sono messo a piangere al fischio finale” - immagine 1
Le parole del calciatore biancoceleste, direttamente dalla pancia dello stadio Olimpico, nel post partita del 179esimo derby della Capitale

redazionecittaceleste

La Lazio s'impone per 1-0 nel Derby della Capitale, deciso da una zampata di Felipe Anderson. Roma è biancoceleste e la squadra di Sarri torna a conquistare la vittoria dopo una doppia sconfitta pesante. Il miglior modo per ritrovare la rotta prima della sosta: esultare sotto la Curva Nord per un successo che vale più dei tre punti in classifica. Al termine della gara Danilo Cataldi, capitano d'eccezione e autore di una prestazione importante, è intervenuto ai microfoni dei canali ufficiali della società per commentare la vittoria nella stracittadina.

"La partita di per sé è stata la cosa più facile. Dirò una cosa poco professionale, dopo la partita contro la Salernitana che Sergej è stato squalificato io non ho pensato che a questa partita. So che in mezzo c'era un'altra partita importante ma per me questa partita è tutto. Dopo l'Olanda non sono riuscito a dormire, sono due giorni che mi alzo presto, mangio poco. Faccio questa partita da quando ho 12-13 anni. E' stato difficile ma bello, rivivrei tutta la partita il post più che il pre. Penso che abbiamo fatto una buona partita contro una squadra che sappiamo che gioca in maniera sporca. Hanno fatto tanti falli su Zaccagni per esempio. Siamo contenti perché abbiamo vinto una partita sporca e quest'anno non c'era mai capitato. Ci sono state partite che abbiamo stravinto magari, dominato nel gioco e nella tattica. Abbiamo vinto un derby da derby. Negli ultimi minuti è stato difficile ma bello. Appena ha fischiato l'arbitro mi sono messo a piangere. Un pre-partita così non l'ho mai vissuto, è stato stressante. Sono stato inondato di messaggi, è stata una cosa pensante, una responsabilità grossa. Spero di averli resi contenti e di aver dimostrato loro che i sogni sono realizzabili. La squadra non l'ho vista nervosa, ero io nervoso. La squadra era tranquilla poi quando siamo arrivati allo Stadio abbiamo capito che aria tirava. Anche i nuovi hanno capito che partita è il derby. Ne ho parlato anche con i compagni che mi prendevano in giro: sono i pro e i contro di vivere la partita da tifoso".