cittaceleste news Sarri lancia l’allarme, la Lazio è indietro. E del progetto giovani solo parole

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Sarri lancia l’allarme, la Lazio è indietro. E del progetto giovani solo parole

Michele Cerrotta
Il tecnico biancoceleste si aspettava una squadra più pronta rispetto a quella vista a Como: “Se siamo questi, non si va da nessuna parte”

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Chiede di non essere disfattisti, ma intanto Maurizio Sarri dopo Como già lancia l’allarme. Uno di massima allerta, inevitabile dopo la pessima prestazione offerta dalla Lazio al Sinigaglia. “Se quanto visto oggi è vero, questa squadra non può giocare in nessun modo”. Non usa giri di parole Sarri, è amareggiato e allibito di fronte al nulla mostrato dalla sua squadra. “La speranza è che sia stata una giornata no. Noi non abbiamo fatto niente di quanto deciso, così diventa complesso. Fase difensiva a metà strada, né aggressiva né densa. E fase di possesso disastrosa”.

È un Sarri duro, deluso da un gruppo che credeva più pronto dopo un precampionato non esaltante ma comunque sufficiente. Dei discorsi e del lavoro fatto in estate, però, al Sinigaglia non c’è stata traccia. La Lazio è stata spettatrice passiva dello show messo in mostra dai ragazzi di Fabregas, che hanno dominato non solo nel risultato, che sarebbe potuto essere ben più ampio, ma anche nei numeri. Dal possesso palla ai tiri in porta, non c’è stata storia: il Como ha giocato, la Lazio è rimasta a guardare. “Noi abbiamo fatto correre le gambe e loro la palla” ha spiegato Sarri. “Ma le gambe si stancano e la palla no”.

E allora, a una settimana dalla chiusura di quel mercato che la Lazio è stata costretta a vivere da spettatrice passiva, anche i ragionamenti su quel poco di buono che si sarebbe potuto prendere dal blocco imposto sembrano crollare. Avere tutto il gruppo a disposizione dal primo giorno della stagione serve a poco se quel gruppo è reduce da due settimi posti e non è stato costruito per l’allenatore in panchina. Che sperava però di poter vedere qualcosa di più di una squadra allo sbando e senza carattere, passiva sparring partner dell’avversaria di turno.

Dopo il triplice fischio resta tanta amarezza e, ancora una volta, la sensazione che le parole spesso sbandierate stridano con la realtà: dell’ambizioso progetto giovani resta poco, considerando i 27,5 anni di età media della Lazio al Sinigaglia (nel primo turno peggio solo Napoli e Bologna) contro i 25,3 del Como (dietro solo a Lecce, Parma, Cagliari e Sassuolo). Non resta che affidarsi a Sarri, sperando che il famoso modello Atalanta non si trasformi presto nel modello Como. Il campo, per ora, parla chiaro: mentre le altre crescono, la Lazio resta pericolosamente a parlare.