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Sarri e la Lazio da capo a dodici. E l’Olimpico resta stregato nel 2025
Poteva andare peggio, ma il pareggio in extremis di Cataldi contro il Torino non cancella l'amarezza in casa Lazio. Un 3-3 pirotecnico, ma che non può rendere felice nessuno nell'ambiente biancoceleste. Dembélé e Coco combinano la frittata, Noslin ne approfitta e salva i biancocelesti di Sarri da un tonfo clamoroso contro l'ex Baroni, che prima di sbarcare all'Olimpico sembrava già sull'orlo dell'esonero. Arriva la sosta, che non può far svanire dubbi e fatiche di un inizio di stagione difficoltoso. Lo sa bene Sarri, che dopo la gara contro i granata ha preferito lasciare al vice Ianni il compito delle consuete disamine del post gara.
Stava già meglio dopo il triplice fischio, ma rabbia e delusione tormentano il tecnico biancoceleste. Rispetto a Baroni, all'Olimpico il ruolino di marcia è rimasto quasi invariato: contro il Torino ecco l'ottavo pareggio in tredici gare casalinghe nel 2025, una maledizione per la Lazio. Nessuno, tra i primi cinque campionati europei, è riuscito a eguagliare i biancocelesti nell'anno solare in corso in casa. Il ritorno di Sarri non ha segnato la svolta attesa, ma il Comandante non può tutto.
Già conscio della necessità di acquisti, non poteva prevedere lo stop del mercato imposto dalla Covisoc alla Lazio lo scorso 26 maggio. Così il tecnico toscano, sulla falsariga di quanto accaduto col collega Baroni, si ritrova a lavorare tra le montagne russe biancocelesti. Costretto a ridisegnare la Lazio, non possono bastare le buone prove dei gregari Cataldi e Basic o l'applicazione di uno straordinario Pedro da esterno di centrocampo. Non è questione di modulo, la Lazio e Sarri si ritrovano da capo a dodici: serve risalire la china, ma le difficoltà affossano i capitolini a un momentaneo e incolore tredicesimo posto.
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