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Sarri: “Alla Lazio sto litigando per avere giocatori italiani. Lotito mi ha promesso…”

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Le parole del tecnico biancoceleste intervenuto questa sera a margine della premiazione con il premio Corrado Viciani a Castiglion Fiorentino

redazionecittaceleste

AGGIORNAMENTO 21 MARZO ORE 00:47 - È tornato a parlare in zona mista dopo aver ricevuto il premio Corrado Viciani, durante il Gran Galà dello Sport di Castiglion Fiorentino, Maurizio Sarri. Il tecnico della Lazio si è soffermato ancora sui biancocelesti e non solo, queste le sue parole: “Contento di ricevere qui il premio, ho un legame che mi ricorda momenti di gioventù. E ho un forte legame anche con il personaggio a cui è dedicato il premio: fu uno dei primi allenatori a farmi scattare la molla. Per il calcio italiano si potrebbe farei di più, ma l’evoluzione della società è diversa. Noi giocavamo cinque ore per strada, tre all’oratorio e due di scuola calcio. Oggi tre ore a a scuola calcio ma manca il resto. È difficile tirare su dei ragazzi di alto livello, manca la scuola primaria che è la strada. Mancini ha ragione quando parla di questo.

Poi ci sono le scelte societarie: in tante vanno alla ricerca dell’affare, del giocatore straniero che costa meno e che se esplode porta una plusvalenza sicura. I nostri se iniziano a dare dei segnali costano sicuramente un po’ di più. Ma per me avere un’ossatura di italiani dà un’identità che venti stranieri non possono dare. Noi ci stiamo provando alla Lazio, vedremo se ci riusciremo. Lo sforzo per avere un gruppo di italiani in squadra lo stiamo facendo. Per diventare grandi ci manca un pizzico di continuità, abbiamo lasciato punti per strada in modo superficiale. Qualcosa ancora ci manca: in Europa non abbiamo fatto bene, penso si sia trattato di scelta inconscia del gruppo e forse di tutto l’ambiente. Ripeto, non conscia ma inconscia. Comunque abbiamo un percorso ancora lungo se vogliamo diventare e ritenerci davvero una grande.

Il futuro? Pensare molto a lungo no, ho un ginocchio che non mi viene più dietro, non posso andare avanti chissà quanto. Ma alla Lazio sto bene e col presidente ho un buon rapporto, lo sanno tutti. Il contratto l’abbiamo prorogato undici mesi fa, quindi non penso sia il caso di tornare sul contratto in questo momento. La Fiorentina in Conference? Se continua così può andare avanti ovunque. È sempre stata forte, in questa stagione ha avuto momenti difficili come tutti, visto il calendario che è venuto fuori. Ora è in forma, se continua può risalire in campionato e andare avanti in Conference. Spero per Italiano che faccia bene con la Fiorentina, non per fermare l’Inter o altre. Se vogliamo trovare un obiettivo dobbiamo riuscirci con le nostre gambe. Se speriamo negli incidenti di percorso degli altri, allora significa che non siamo in grado di andarci”.

Ha ricevuto in serata il premio Corrado Viciani, durante il Gran Galà dello Sport di Castiglion Fiorentino, Maurizio Sarri. L’allenatore della Lazio allora si è prima fermato ai microfoni dei cronisti presenti, poi ha parlato anche sul palco nel momento della premiazione. Di seguito il suo intervento, in fondo invece le parole in zona mista. “Sono contento di essere qui, questo è un paese che mi suscita grandi ricordi. Da giocatore sono stato mediocre, mi rende orgoglioso tornare qui dopo 40 anni. È un premio intestato a un personaggio che può essere paragonato a Guardiola. Il pensiero di allenatore l’ho sempre avuto da bambino. Quando andò in Serie A la Ternana andai a vedere perché mi affascinava il suo gioco. Hanno avuto carriere diverse con Guardiola, ma le idee erano le stesse.

Sulle mancanze del calcio di oggi lavori poco, si gioca ogni tre giorni e c’è poco tempo per lavorare sul singolo. Io sono sempre per dare priorità alle idee. Ci sono tanti giocatori di pallone stupendi nel mondo, ma pochi di calcio. Ora mi riesce plasmare calciatori con le mie idee, ma 15-20 anni fa non mi riusciva. Mourinho? È un animale da spettacolo, persona di straordinaria simpatia e che sa fare bene il proprio lavoro. Sa coinvolgerti in certe storie in cui non voglio entrare. Immobile? Ciro veniva da un infortunio al perone che gli ha causato problemi muscolari, lo scorso anno era già a 20 gol mentre quest’anno è a 9. Questa è sicuramente una cosa che ci ha fatto perdere punti, ma non possiamo usarla come scusa. Basti pensare alla Juve con Pogba.

Nelle ultime cinque partite abbiamo recuperato 7 punti a squadre che lottano per la Champions, immaginate cosa può succedere nelle prossime undici. Il calcio italiano? Non penso sia morto, poi si può discutere su quanti club lo rappresentino. Saranno cinque o sei gli italiani in campo tra Napoli, Inter e Milan. Alla Lazio sto litigando per riuscire ad avere giocatori italianiAllenare la Castiglionese? Alla fine andai allo Stia e spiegati alla dirigenza della Castiglionese i motivi della mia scelta. Lotito? Tra Presidente e Senatore, io lo chiamo Claudio. Ho un bellissimo rapporto con lui, purtroppo lo vedo poco da quando è senatore. Ma lui mi ha giurato che nei prossimi mesi sarà più presente, spero sia vero.

Così invece Sarri ai cronisti presenti in zona mista: “Dispiace essere usciti dall’Europa, ma penso che sia più gratificante vincere il derby per il nostro popolo. Per un allenatore significano tre punti, poi si aggiunge la gratificazione di aver fatto contenta la nostra gente. Spero che questa cosa possa darci benzina. Le polemiche? Mi interessano poco queste cose, ciò che si dice prima di una partita non mi interessa. Bisogna trovare internamente le proprie motivazioni, quelle che arrivano dall’estero durano poco. Se questo ha permesso alla Lazio di vincere il derby? Penso che la nostra squadra fosse più concentrata sull’obiettivo rispetto a quella avversaria. Abbiamo subito preso in mano la gara e poi ci ha avvantaggiato giocare in superiorità numerica. Se il secondo posto ora ci dà un vantaggio? È una cosa che lascia il tempo che trova.

Abbiamo recuperato punti alle avversarie nelle ultime cinque, ma mancano ancora undici partite alla fine: tutto può succedere. Se la mia squadra riuscisse a fare una volata come Saronni al mondiale d’Inghilterra allora saremmo a posto. Ho avuto qualche simpatia per Moser, ma il suo rimane l’ultimo chilometro più bello mai visto. Mi emoziona vedere i ciclisti, è una mia feroce passione. Stanotte ho fatto fatica ad addormentarmi ma poi non mi svegliavo più una volta addormentato. In Italia non ci sono più talenti anche perché i bambini non giocano più per squadra ma fanno soltanto tre ore di scuola calcio a settimana. Noi avevamo cinque ore di oratorio. La Nazionale? In questo momento Casale e Zaccagni fanno comodo a me, quindi se Mancini ritiene che a lui non facciano comodo io sono contento così.