cittaceleste news Sarri-Lazio, promessa con vista giugno. La convivenza rischia di diventare forzata

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Sarri-Lazio, promessa con vista giugno. La convivenza rischia di diventare forzata

Edoardo Pettinelli Redattore 
Sarri ha fatto una promessa ai tifosi biancocelesti, che scadrà a giugno prossimo. Ma stavolta il rischio che si dimetta non c'è: ecco perché

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Il ritorno di Sarri rischia di diventare una convivenza forzata. Il tecnico toscano si sente tradito, lo ribadisce ogni volta che ne ha occasione. E a turbarlo ancora di più sono le mancate garanzie sul futuro, che continuano a essere latenti. Ma Sarri, stavolta, non minaccia l'addio, come fatto a marzo 2024. Il rischio, per la società, è che il tecnico toscano rimetta il club alla gogna pubblica. Se Lotito e Fabiani erano convinti di aver giocato la carta di un ritorno romantico per smorzare le tensioni di piazza, potrebbero pentirsi dell'accordo triennale sottoscritto col tecnico biancoceleste: le sue dimissioni non sono un'opzione, non rinuncerà di nuovo ad altri cinque milioni di euro netti fino al 2028. Il motivo è semplice: Sarri attende garanzie sul futuro, che continuano a non arrivare. E se non dovessero arrivare i rinforzi - con l'annesso salto di qualità - non sarà sua responsabilità e attenderà di essere, eventualmente, sollevato dall'incarico.