Sarri e la Lazio ancora senza dirigenti: al Sinigaglia come a Lecce nel 2023

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La situazione non cambia, 735 giorni dopo l’ultima volta la Lazio si ripresenta in trasferta a un esordio in campionato con Maurizio Sarri in panchina e senza un dirigente vero allo stadio. Il 20 agosto 2023 i biancocelesti iniziavano perdendo 2-1 al Via del Mare la stagione terminata poi con le doppie dimissioni di Sarri e Tudor. Era l’annata post secondo posto, con ben altre aspettative rispetto a quelle che hanno accompagnato la Lazio due anni più tardi verso l’esordio in campionato del Sinigaglia.

Diverso era anche l’umore di Sarri. A Lecce il tecnico arrivava con un forte malumore per un mercato ben lontano dalle aspettative di un allenatore capace di centrare il miglior risultato dell’era Lotito. Un malcontento poi trasmesso alla squadra, forse l’inizio della fine della prima esperienza in biancoceleste. A Como, invece, il tecnico è arrivato con la consapevolezza di tutte le difficoltà da affrontare dopo un’estate in cui il mercato non è potuto essere neanche argomento di discussione, ma fortemente motivato e convinto di avere tra le mani una squadra ben più pronta di quella che invece si è vista in campo. Ad accomunare entrambe le esperienze, però, la sensazione di un allenatore abbandonato a se stesso in un momento importante della stagione.

Tanto a Como quanto a Lecce, infatti, la Lazio e Maurizio Sarri sono state abbandonante a se stesse nell’esordio in campionato. Ad accompagnare la Lazio al Sinigaglia, infatti, i soli Alberto Bianchi e Riccardo Pinzani, rispettivamente club manager e referente per gli arbitri. Né Lotito, in vacanza a Cortina e quasi mai presente in trasferta da anni, né Fabiani erano al fianco della squadra. Era Como ma sembrava Lecce, sperando non si sia trattato del preludio a una stagione sulla falsa riga di quella iniziata in Salento.