È una sorta di anno zero quello che si sta vivendo, almeno dal punto di vista calcistico, nella capitale. Lazio e Roma hanno entrambe cambiato allenatore e, di conseguenza, l’attesa era alta su entrambe le sponde del Tevere. Un terzo di campionato, o poco meno, è ormai in archivio e arriva quindi il tempo del primo bilancio. Che, per i due ex allenatori Gianni Di Marzio e Luigi De Canio, vede un giudizio abbastanza netto. Queste le loro parole nel pomeriggio di TMW Radio durante Maracanà.
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Di Marzio e De Canio: “Sarri-Mourinho? Da un lato un progetto, dall’altro…”
Le parole dei due ex allenatori in merito ai due tecnici di Lazio e Roma: nessun dubbio in questo primo bilancio
Gianni Di Marzio
“La Roma è molto deludente, è una squadra senza un minimo di organizzazione di gioco. Mourinho è un uomo carismatico e questo non si discute. Però in Norvegia ha mandato allo sbando le seconde linee e questo non ci sta: lo ha fatto solo per dimostrare alla società che non erano validi. Non è mi piaciuto questo e non mi sono piaciute le sue esternazioni. È questione di etica professionale: non ci si scaglia contro i propri giocatori. Le sue squadre negli ultimi anni non hanno fatto calcio champagne, mi sta deludendo: così rischia di non entrare nemmeno in Champions. La Lazio, invece, sta venendo su e Sarri ora ha ingranato e sta per rinnovare il contratto. È il segnale evidente della presenza di un progetto importante. Quello della Roma qual è?”.
Luigi De Canio
“Per quanto possano commettere errori, gli arbitri non dovrebbero entrare in modo così continuativo come scuse per i mancati risultati. Sicuramente la Roma è una squadra nuova che si deve adattare, ma parlare di arbitri è fuori luogo. Mourinho non ha mai giocato un calcio particolarmente organizzato: basa tutto sul rapporto con i giocatori e sulle motivazioni. Sarri, invece, per me ha ragione: è vero che la Lazio potrà avere ancora momenti altalenanti. Però sta aprendo un nuovo ciclo, imparando un nuovo modo di stare in campo dopo tanti anni con un altro modulo. Ma si vede già la continuità di certi movimenti in avanti dei centrocampisti”.
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