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Sarri studia il piano per costruire la sua Lazio senza il mercato
Una rosa alla quale non potranno essere aggiunti giocatori, al massimo soltanto tolti per sfoltire un gruppo considerato dalla dirigenza extralarge per due sole competizioni. Questo lo scenario, tutt’altro che facile, con cui Sarri si troverà a fare i conti a partire dal 14 luglio, quando sui campi di Formello scatterà il ritiro che porterà alla nuova stagione. Il tecnico deciderà chi tenere, chi provare e chi scartare da subito: ha seguito la Lazio per tutta la stagione, l’ha vista passare poco più di un anno fa dal suo gioco organizzato a quello d’urto di Tudor e poi ancora a quello estremamente mobile di Baroni. La squadra ora dovrà tornare ai primi principi inculcati da Sarri: l’equilibrio difensivo, da ritrovare a tutti i costi, e un ordine da ristabilire, con ogni giocatore ben consapevole del proprio ruolo.
Lo stesso Sarri aveva di fatto spiegato il tutto poche settimane fa durante il corso svolto a Castiglione della Pescaia: “Il mio è un calcio che punta molto su grandi livelli di organizzazione, su una squadra corta e compatta che si muova con un unico pensiero. In fase offensiva mi piace avere il predominio del gioco, ma non sempre alleno squadre che hanno questa caratteristica. Noi allenatori dobbiamo avere un’idea di calcio, ma anche essere a disposizione nell’esaltare le qualità dei giocatori che abbiamo, altrimenti rischiamo di tirare di fuori i difetti e mascherare i pregi”. Da qui la scelta di ristudiare sul campo la Lazio, preparandosi ad affrontare la difficoltà con la creazione di coppie in ogni ruolo aiutate da qualche jolly da sistemare all’occorrenza soprattutto in difesa, reparto in cui al momento c’è maggiore abbondanza.
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