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Sensini: “La mia Lazio aveva tutto, esperienza unica. Sogno di tornare…”

Sensini
Le parole dell'ex calciatore biancoceleste del secondo Scudetto sul suo periodo in biancoceleste e sui propri progetti personali per il futuro
Edoardo Benedetti Redattore 

Intervistato dai microfoni di TvPlay Nestor Sensini, uno dei calciatori protagonisti nella Lazio del secondo scudetto, è tornato a parlare del suo anno con l'aquila sul petto e dei suoi progetti futuri.

Queste le sue parole: La mia Lazio aveva tutto, esperienza e giovani. Già l’anno prima erano andati vicini a vincere lo scudetto, poi è toccato a noi. Non è stato facile, anzi, noi eravamo a 5 punti quando mancavano 6 giornate. Noi però avevamo grandi giocatori e un grandissimo allenatore. Un’esperienza unica, abbiamo sofferto di più in quell’attesa della partita della Juve che nella nostra. Io non ero un fuoriclasse come Veron, Nesta o Mancini. Io mi adattavo a quello che mi chiedeva Eriksson. A lui serviva un giocatore per cambiare modulo di gioco di partita in partita. Avevo una lettura di gioco che mi permetteva di arrivare prima”.

Mi piacerebbe tornare da allenatore in una delle città in cui mi sono trovato bene, Parma, Udinese o alla Lazio. C’è sempre il pensiero di tornare, ho 57 anni ma credo che a giugno e luglio sarò in Italia perché se voglio allenare lì devo essere presente e farmi conoscere e far sapere che voglio stare lì. Non è che ti chiamano in Argentina per dirti di venire in Italia, lì ci sono già grandi allenatori. Quindi ho in programma di rimanere due-tre mesi per capire che si può fare”. 

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