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Tra sfottò e litigi: la Lazio vince il derby anche fuori dal campo

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Un derby nervoso dall'inizio fino alla fine, ma la Lazio lo fa da padrone vincendo in campo e fuori. Tutti i retroscena della stracittadina

redazionecittaceleste

La Lazio si aggiudica un derby brutto, sporco e nervoso. Il modus operandi giallorosso è sempre lo stesso da diversi mesi: poco spettacolo e tante proteste, come sottolineato dagli stessi giocatori biancocelesti nel post gara. Questo è Danilo Cataldi a fine partita: "La Roma ha problemi con tutti, esagerano sempre. Queste sono situazioni che con il campo non hanno nulla a che vedere. Loro portano discussioni che avvengono in campo anche fuori, ma quest'anno gli è andata male per due volte". Non tarda ad arrivare lo sfottò di Romagnoli, a cui fa eco anche Casale: "Noi abbiamo vinto due derby, ma non credo ci sia il terzo per la Roma...", riferendosi alla provocazione di Mourinho di giovedì sera.

Proprio l'allenatore portoghese si è visto protagonista di un battibecco con il presidente Lotito, che ha risposto così al tecnico giallorosso: "Chi sono io? Io sono il presidente della Lazio. Tu sei ospite. Questa è casa mia e passo dove mi pare, tu qui neanche potresti starci". Una situazione che poteva degenerare da un momento all'altro, sedata solamente da Thiago Pinto. Il tutto è nato da uno screzio fra Mancini Romagnoli, scaturito da un'espressione colorita del centrale giallorosso nei confronti del numero 13, che avrebbe festeggiato passando davanti allo spogliatoio giallorosso.

Non si è fatta attendere neanche la stocca del Mago Luis Alberto: "Sono usciti dal campo continuando quello che hanno fatto in partita. Quando si parla tanto prima di una partita come fanno sempre loro, dopo bisognerebbe stare zitti. Io ora vado a festeggiare con un bel bicchiere di vino". Espulsi Marusic Cristante a fine partita, venuti a contatto dopo il fischio finale dell'arbitro. Il centrocampista della Roma non avrebbe gradito i festeggiamenti di Pellegrini Cataldi verso la curva giallorossa.