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Orsi: “Non sembra la Lazio di Sarri ma è in modalità battagliera. L’Udinese…”

Nando Orsi
L'ex portiere biancoceleste, Fernando Orsi, ha analizzato il primo impegno del 2024 di Udinese e Lazio, sfida in programma domenica alle 15

La Lazio si prepara a tornare in campo per il primo appuntamento del nuovo anno, attesa domenica dall'Udinese al Blue Energy Stadium. Fernando Orsi, storico portiere biancoceleste, ha concesso un'intervista alle colonne del Messaggero Veneto analizzando la sfida in programma tra le due squadre. La cura Cioffi sta cominciando a fare effetto, ma l'Udinese troverà una Lazio diversa dal Bologna, e magari anche diversa da come se l'aspetta” - esordisce Orsi.

Orsi, definendola diversa, allude ai problemi di una Lazio attesa in Friuli senza gli infortunati Luis Alberto e Immobile?

“No, mi riferisco ma alla modalità battagliera con cui ha battuto Empoli e Frosinone nelle ultime due partite. La Lazio non è mai stata così poco

"sarriana" da quando c'è Maurizio Sarri a guidarla, palesando grinta e voglia di recuperare palla che prima erano sempre state il tallone d'Achille”.

Una Lazio più operaia dunque...

“Che si ritrova tutta in Matteo Guendouzi. Perso Milinkovic Savic, non si è cercato un replicante del serbo in mediana, ma un profilo diverso, trovando un giocatore intenso che mette sempre la gamba in contrasto e che s'inserisce. La Lazio si rispecchia molto in questo nuovo interprete e cerca di non rinunciare ai "diktat sarriani" del possesso palla, della ricerca della profondità e degli inserimenti”.

Aspetti su cui anche Cioffi sta lavorando all'Udinese.

“Ho un'ottima considerazione di Cloffi, che sento sempre così diretto in sede di commento post-partita. Da come parla deve essere diretto anche nello spogliatoio con la squadra, e penso che l'effetto della sua gestione stia cominciando adesso. Il successo sul Bologna è stato autoritario e ha dimostrato che l'Udinese è in salute”.

Cioffi che ha operato il cambio di portiere scegliendo Okoye a Silvestri. Come giudica la mossa, analizzandola da ex portiere?

“Sono sempre stato per il rispetto delle gerarchie, ma adesso si tende a evolvere anche questo ruolo, equiparando il portiere a un giocatore di movimento che viene avvicendato se commette errori. Evidentemente Cioffi ha cambiato anche perché ha visto delle qualità in Okoye dopo essersi confrontato con il preparatore. Detto questo, Silvestri rimane un ottimo portiere”.

Tornando alla Lazio, su quali fattori avversari l'Udinese dovrà costruire la sua partita?

“Stando attenta agli esterni, perché la Lazio ha il gol facile da quelle parti con Zaccagni. L'anno scorso gli attaccanti esterni hanno segnato proprio tanto e adesso c'è Isaksen che sta crescendo. Da lì Lazio cerca di fare la superiorità”

Riferimento al passato che invita a riflettere sul diverso rendimento stagionale della Lazio.

“Napoli e Lazio sono arrivate prima e seconda, e adesso sono in forte ritardo, a dimostrazione che serve sempre resettare tutto, anche le vittorie come sanno fare i tennisti dopo un punto vincente. Forse è subentrato un po' di appagamento, quando invece è l'umiltà che non deve mancare mai”.

Orsi, l'Udinese ha dato segnali importanti contro il Bologna. La inserisce ancora tra le sospese in attesa di giudizio?

“Sì, perché io ci metto dentro anche Frosinone e Lecce. Vincendo a Verona la Salernitana ha creato un 'mischione' e a meno di exploit vedo una gran lotta dove diventa importante non perdere quando non puoi vincere”.

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