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Lazio, la rinascita delle ali: Marusic e Lazzari già da Cagliari

redazionecittaceleste

Due assist del montenegrino alla prima partita della stagione e il gol di Manuel insieme a Immobile

ROMA - Forse quell'inizio di stagione doveva far capire tante cose. Prima partita dell'anno a Cagliari lo scorso 26 settembre, due assist di Marusic e sul primo il gol di Lazzari prima d'Immobile. Proprio in Sardegna sono rinate le fasce. Il montenegrino traslocato a sinistra è forse la più bella rivelazione della stagione, Manul - dopo qualche incidente di percorso - è tornare a macinare chilometri e a travolgere con la sua corsa sfrenata le fasce avversarie.

BOOM

Vola Lazio vola. Sono le ali a fare la differenza. Marusic e Lazzari travolgono Maehle e Ruggeri, le riserve di Gosens e Hateboer all’Atalanta. In particolare, Pinturicchio Adam dopo una manciata di minuti pennella un tiro a giro sotto la traversa e corre ad abbracciare capitan Lulic in panchina: "Per me è fondamentale l’appoggio di Senad. Mi aiuta sempre e mi dice spesso di rientrare sul destro e provare a tirare dalla distanza”. Una sentenza. Alla Del Piero il montenegrino sblocca la partita e inaugura una vittoria che a Bergamo ormai mancava da 5 anni (20 agosto 2016) in Serie A. Amuleto contro la maledizione orobica, assistman e ora addirittura goleador, a sorpresa. C’aveva visto lungo il PSG che lo corteggiava, ora Marusic è pure stakanovista, il giocatore più utilizzato (2.112’ giocati fra campionato e coppe) dopo Acerbi di tutta la rosa. C’è un retroscena come segreto della sua rinascita: Marusic lottava da anni con acciacchi e infortuni continui legati a un problema di postura. Tutto risolto con un lavoro specifico di un dentista consigliato dal ds Tare a Ostia.

FAIR PLAY

Sorride ora Marusic, gigante . Con 1 gol agguanta il collega speedy Lazzari, ma ha pure un (5) assist in più come score. Anche Manuel però merita una menzione speciale. Gollini gli nega la rete, con un’accelerata delle sue per poco non si conquista il rigore, poi rinnegato a Chiffi in pieno stile Klose laziale. E, non contento ancora del gesto nobile, va persino a porgere le scuse al guardalinee Vivenzi per un pallone scagliatogli addosso senza volere. È Inzaghi a spronarlo da buon educatore mentre tutta la squadra esulta a cerchio a centromcampo per la vittoria finale. Sembra un rave: Reina anima la festa e tutta la squadra corre e si tuffa sotto il settore ospite. Inzaghi sorride e batte il cinque a tutti i giocatori prima d’uscire dal tunnel. Contro l’Atalanta si rivede la luce biancoceleste.