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Lazio, il ciclo Inzaghi è davvero finito?

redazionecittaceleste

Ieri il tecnico ha lasciato pensare all'addio. E anche due suoi fedelissimi hanno fatto capire che più di qualcosa può cambiare in futuro

ROMA - Fuori comunque a testa alta agli ottavi vent’anni dopo: "Dopo un girone da imbattuti usciamo con onore e orgoglio. Dopo il 4 a 1 d’andata, abbiamo scongiurato il peggio – spiega Inzaghi - ma è impossibile giocare contro il Bayern Monaco». Il gap rimane immenso e Simone sembra quasi rassegnato: «Quando giochiamo ogni tre giorni, lo paghiamo spesso in campionato. Lo si è visto anche l'anno scorso dopo il lockdown. Questa ragazzi mi hanno danno grandissime soddisfazioni in questi 5 anni, ma ora serve il salto. Quest’anno la rosa è stata allargata, ma è tosta ora tornare in Champions». Pure Inzaghi comincia ad avere qualche dubbio. O forse è il primo a sapere d'essere in bilico, dopo l'ultimo faccia a faccia con Lotito. Forse anche per questo non ha ancora firmato il rinnovo, forse è convinto di aver fatto il massimo e aver dato tutto. Forse più di così non potrà fare per il futuro e con i mezzi che può dargli la Lazio.

CATTIVERIA

E allora il tecnico sembra Parolo, primo italiano a segnare all’Allianz dai tempi del fratello Inzaghi Pippo (Bayern-Milan dell'11 aprile 2007): "Se c’è la convinzione di tutti, il ciclo non è finito. Abbiamo ricevuto troppi complimenti l’anno scorso e ci siamo specchiati troppo nella nostra bellezza perdendone in concretezza. Serve un'altra mentalità, dobbiamo rubare la cattiveria al Bayern Monaco. Lo deve fare tutto il calcio italiano". Parole sagge del senatore, che quasi sicuramente non ci sarà il prossimo anno, ma che alimentano ulteriori dubbi su questo gruppo. E' troppo difficile allenare il cinismo, troppi giovani pensano al loro tornaconto. Ecco perché anche Lotito ha in mente a una rivoluzione a giugno.

UMILTA'

Al presidente non è piaciuta molto nemmeno la dichiarazione d'amore d'Acerbi un po' fuori luogo dopo l'uscita dalla Champions a Monaco. Anche Francesco, di nuovo impreciso ieri, è sotto processo. Ma almeno lui tira fuori parole di rischiamo all'unità verso lo spogliatoio: "Abbiamo pagato l'andata. Devi essere più umile quando affronti i più forti del mondo. Ora dobbiamo tornare a vincere da gruppo e giocare come abbiamo fatto a Monaco pure in campionato per riprenderci il quarto posto». Sperando poi che i tribunali ed eventuali penalità non rovinino un altro sogno. Del processo sui tamponi se ne parlerà venerdì e non solo di quello.

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