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Lazio, l’amuleto Milinkovic pronto ad annullare Barella

redazionecittaceleste

Segna sempre all'Inter, adesso il serbo deve dimostrare di essere più forte del centrocampista dell'Italia

ROMA - L’AmmazzaInter è in agguato. Le porte del Paradiso sono sui piedi e sulla testa di Milinkovic. Nessuno come lui sa come far male all’Inter. Tra le big del nostro campionato, la formazione nerazzurra allenata da Conte è quella a cui il serbo ha segnato di più. E tutti gol decisivi, pesanti: uno da tre punti a San Siro a marzo del 2019, un altro, sempre da tre punti, un anno fa esatto, l’ultimo a ottobre scorso all’Olimpico che ha sancito la rimonta a Lukaku e soci. Tutti e tre non affatto banali, ma gol d’autore, due di testa e uno di piatto dopo aver mandato in tilt l’intera difesa interista con una magia. Per Handanovic, uno di quei portieri abituato a fare sempre bella figura, il Sergente è un vero incubo perché ogni volta che l’ha perforato erano palloni impossibili, quasi battezzati fuori, soprattutto i due realizzati di testa, con traversoni simili e l’estremo difensore spiazzato.

CHANCE SCUDETTO

Il Ventuno biancoceleste avverte l’importanza della sfida di San Siro, tanto che in questi giorni in allenamento quasi non si frena. E’ elettrico e in grande forma, anche perché l’occasione è di quelle incredibili. Fare un’altra volta risultato in casa nerazzurra non è solo prestigio, ma un vero e proprio passeparout per la corsa al titolo. E Sergej e tutti i suoi compagni sanno bene che si giocano una chance importante. Il serbo, poi, ci ha preso gusto ad essere protagonista, ma non solo perché davanti ci sarà l’Inter. Da come si muove in campo e interagisce con la squadra sembra quasi aver preso coscienza di quanto sia importante. E’ diventato un leader tecnico in tutti sensi. Ancora meno fronzoli rispetto a prima, anche se ogni tanto si lascia andare a colpi di tacco inutili, ma compensa dominando in mezzo al campo con fisico e tecnica. Quest’anno ha già segnato quattro gol e fatto otto assist. E’ il vero tuttocampista della Lazio.

LA SFIDA

A San Siro, però, troverà pane per i suoi denti. Ad aspettarlo ci sarà Barella, al momento il miglior centrocampista italiano. I due giocano nello stesso ruolo, nella stessa zona, hanno compiti e responsabilità simili. Sergej fisicamente è un gigante, Nicolò non proprio, ma ha grinta e va su ogni pallone che scivola sul terreno di gioco. Probabilmente si scontreranno diverse volte e sarà una sfida tutta da vedere. L’Inter si regge non solo su Lukaku, ma anche grazie al dinamismo e alla vena realizzativa del centrocampista nerazzurro. Anche lui come il laziale ha uno score stagionale importante, tre reti realizzate e sei assist. Entrambi hanno facilità nel giocare il pallone, guizzi da campione e inserimenti in area che fanno tremare le difese. Tutti e due amano partecipare all’azione e tentare in tutti i modi di distruggere quella avversaria. Tanti li mettono a paragone, ma probabilmente il serbo biancoceleste ha qualcosa in più nelle giocate e nell'essere determinante in ogni zona del campo. Inzaghi farà affidamento sulla voglia di Sergej di primeggiare, anche perché quello che sta passando davanti alla Lazio è un treno importante. E il Sergente non solo ha voglia di salirci sopra, ma di guidarlo e condurlo verso un traguardo da sogno.

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