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Lazio, Lotito e il sogno scudetto: lo ha svelato alla squadra sabato

Le dichiarazioni di ieri fanno pensare che il presidente ci creda di nuovo sotto sotto

redazionecittaceleste

ROMA - Riprendiamo da dove c’eravamo lasciati. La Lazio a febbraio 2020 lanciata verso i pieni alti e i primi sogni tricolori, interrotti dal Coronavirus e da una sosta forzata di tre mesi. Un anno dopo, lockdown, girone di Champions e d’andata passati, Inzaghi e i suoi ragazzi si ritrovano improvvisamente con gli stessi numeri. Sedici punti in 6 partite disputate, il pareggio del 3 gennaio col Genoa e poi solo successi. Sopratutto tre vittorie pesanti (Roma, Sassuolo e Atalanta) in tre scontri diretti. In Italia un bottino migliore della Juve (15), che deve però recuperare la gara col Napoli. Addirittura in Europa nel 2021 ha collezionato più punti (18) solo il City. Con questa media da capolista anche Lotito sotto sotto torna a sperare nello scudetto, ma senza fare voli pindarici col pericolo di rischiantarsi: «Gli obiettivi si raggiungono, non si annunciano. L'anno scorso la pandemia ha alterato le nostre prospettive. All'interno di una società ognuno fa il suo. Quando c'è confusione di ruoli gli obiettivi non si raggiungono. L'unione fa la forza». L’estate e risultati altalenanti l’avevano minata. Adesso il presidente, Tare e Inzaghi sono tornati ad essere una cosa sola. Manca solo la firma sul rinnovo del tecnico per averne l’ufficialità: «La società ha fatto una proposta (triennale, ndr). Tra me e Simone c'è grande intesa e rapporto, sia sul piano professionale che personale. Non penso che ci siano problemi per proseguire questo percorso, è stato solo il tempo l’unico intoppo sinora. Io non ci sono quasi mai (ieri è volato a Salerno, ndr), lui è preso da mille cose di squadra. Prima della gara con l'Atalanta sono stato a Formello per salutare i ragazzi e non sono riuscito nemmeno a incontrarlo perché stava in conferenza». Così il presidente ha alzato il telefono lunedì sera per congratularsi dell’ultima impresa.

DISCORSO

Una chiamata di Lotito c’era stata mercoledì scorso anche dopo la sconfitta. Il numero uno era amareggiato con Inzaghi per l’uscita dalla Coppa Italia, sopratutto per gli errori della difesa e l’atteggiamento della Lazio in superiorità numerica. Lezione recepita, anche grazie al solito retroscena: sabato un discorso del presidente nello spogliatoio per ottenere subito una rivincita alla portata. E anche il segnale del pagamento anticipato di due stipendi per motivi fiscali ma anche per dimostrare il rispetto degli impegni presi dalla società: «Vogliamo far sì che la Lazio abbia importanza internazionale. Sono orgoglioso di alcune frasi di uno degli ultimi acquisti, che ci ha detto: 'Rispetto a Milan e Juve questo è un altro livello'. La Lazio non è più un punto di partenza ma di arrivo».

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