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Lazio, Lotito: “Immobile bandiera di un popolo e di una città”

redazionecittaceleste

Queste le parole del presidente biancoceleste sulla Scarpa d'Oro in Campidoglio

ROMA - Nella Sala Giulio Cesare del Campidoglio, Immobile ha ricevuto finalmente la scarpa d'oro. Queste le parole e i complimenti del presidente Lotito. "È un onore essere qui per testimoniare questo ambito traguardo che è un vanto per la Lazio, ma per tutta la città. Io parlo di Ciro dal punto di vista umano. Ha portato credibilità, visibilità ma soprattutto ha portato delle gioie a casa dei nostri tifosi ma non solo, ha stemperato delle contrapposizioni che avevano poco di sportivo nella nostra città. I giovani lo identificano come il compagno di giochi, il padre con il quale dialogare dal punto di vista sportivo e avere gli insegnamenti dal punto di vista calcistico. Immobile è entrato nella mente e nel cuore delle persone, di tutti i cittadini, non solo i tifosi. Le persone anziane lo identificano come un figlio, che le riporta indietro nel tempo quando la Lazio non aveva questa organizzazione e capacità di emozionare. Ciro riesce ad emozionare, con il suo fare molto umile riesce ad entrare nel cuore delle persone che lo vedono come un riferimento. Quando entra in campo con il suo fare dinoccolato sembra che porti sulle spalle lo sforzo suo e della squadra di raggiungere gli obiettivi. È il direttore d’orchestra in cui tutti suonano per lo stesso obiettivo, il raggiungimento di un risultato. Lui traduce in fatti concreti lo sforzo di tutta la squadra".

UOMO DEL POPOLO

Parole al miele quelle di Lotito in occasione della premiazione: "Questo elemento è fondamentale per un calciatore perché quando si raggiungono certi obiettivi ci si allontana dalla gente. Lui è rimasto uno di noi, uno del popolo e questo colpisce le persone perché ha una famiglia che gli ha trasmesso questi valori e lui li trasmette alla sua. È riuscito a commuovere anche il Santo Padre quando siamo andati in visita da lui. Avrebbe meritato una celebrazione diversa come sarebbe successo se non ci fosse la pandemia ma io ho deciso di farlo qui perché lui rappresenta Roma. Sono tantissimi anni che la città di Roma non ha potuto fregiarsi di questo traguardo. Lui non è altro che l’ambasciatore di questa società, incarna i valori della società in campo e nella vita".

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