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Lazio, obiettivo raccogliere i pezzi: prossima settimana c’è il Dortmund

Notizie Lazio: Champions League

La sconfitta contro l'Udinese non sarà facile da mandare giù. La Lazio però deve ritrovarsi e continuare a fare bene in Champions League

redazionecittaceleste

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ROMA - Fino alla sfida di Champions League della passata settimana contro lo Zenit San Pietroburgo, la Lazio sembrava una squadra ritrovata. A tratti quella della scorsa stagione nel periodo prima della quarantena. E invece, è bastato l'Udinese a far tornare con i piedi per terra il pubblico di fede biancoceleste. Le tre reti subite dalla squadra padrona di casa, hanno riportato con la testa alla sconfitta arrivata per mano della Sampdoria agli albori del campioni. Sotto alcuni aspetti due gare molto simili. Da lì era iniziato un nuovo cammino per la Lazio che aveva dato del filo da torcere a chiunque, diventata persino la squadra da battere nel proprio girone europeo.

TORNA LA CHAMPIONS - Ora l'obiettivo al centro sportivo di Formello è quello di raccogliere e pezzi e di ritrovare le energie. Il club ha già un piede e mezzo agli ottavi di finale di Champions ma un passo falso rischierebbe di compromettere tutto ciò che di buono è stato fatto finora. Martedì l'aereo capitolino farà il suo secondo viaggio: dopo la trasferta di Crotone accompagnata dal maltempo, è il momento di volare verso Dortmund, in Germania. Perché mercoledì sera infatti, avrà luogo la quinta sfida del Gruppo F. Saranno i gialloneri primi nel raggruppamento ad affrontare gli uomini di Simone Inzaghi. Il girone in questo momento vede la squadra di Lucien Favre prima con 9 punti, seguita dalla Lazio a 8, dal Club Brugge a 4 e dallo Zenit a 1. In caso di sconfitta mercoledì e di vittoria del belgi nell'ultima giornata nello scontro diretto, la Lazio si vedrebbe costretta a retrocedere in Europa League. D'altro canto, se lo Zenit dovesse vincere, anche perdendo la Lazio sarebbe qualificata. Tuttavia, come molto spesso nel succede nel mondo del calcio, il passaggio alla fase successiva non è altro che nelle mani dei capitolini.