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Lazio-Torino, la Lega aspetta il giudizio prima di fissare il recupero

Notizie Lazio - Parla Dal Pino

Per ragioni di buon senso e opportunità, l'organo decide di aspettare prima di mettere una nuova data, nonostante non esista nessuna norma che lo vieti. Ieri l'avvocato Gentile ha intanto presentato il ricorso

redazionecittaceleste

ROMA -  Avanti tutta. Dopo la decisione del Giudice Sportivo e l’uscita biancoceleste di ieri dalla Champions, oggi la Lega avrebbe dovuto fissare al 7 aprile Lazio-Torino come nuova data. Nonostante non ci sia alcuna norma a vietarglielo, non lo farà per ovvie ragioni d’opportunità, con un giudizio che rischia d’essere pendente oltre la fine del campionato su questa partita. Ieri poco dopo le 18.30 l’avvocato Gentile ha presentato il ricorso contro la decisione di non concedere il 3 a 0 a tavolino da parte di Mastrandrea. Nel reclamo alla Corte Sportiva la Lazio scrive che il Giudice Sportivo avrebbe potuto affidarsi all’istituto della “disapplicazione” degli atti amministrativi dell’Asl di Torino se non conformi alla legge. Tradotto: si continua a insistere sull’abuso d’atti d’ufficio per l’incongruenza della prima quarantena fornita nelle date. Per il club capitolino è insomma illegittimo il successivo documento di proroga di 24 ore che ha fatto saltare il match.

 La decisione del Giudice Sportivo su Lazio Torino

SECONDO GRADO

Con questa strategia sarebbe più semplice aver ragione davanti al Tar competente e presentarsi dopo in ambito sportivo con una sentenza quasi vincolante. Invece lo si farà solo come ultimo passo perché purtroppo i tempi tecnici non consentono un altro espediente. Dunque avanti col secondo grado, la Corte Sportiva d'Appello Nazionale, con Piero Sandulli presidente. La prima udienza potrebbe essere fissata per la prossima settimana, ma diventa un’impresa vincere dopo quanto successo al Collegio del Coni con Juve-Napoli. Che pure, secondo la stessa Asl di Torino, si sarebbe dovuta giocare. Paradossale.

TAMPONI

Sul fronte tamponi, la strada della Lazio resta in salita. La Procura Federale ha già deciso la sua pesante richiesta e martedì non si è opposta a rinviare alle 11 del 26 marzo la nuova udienza. La Lazio ha 8 giorni di tempo per sperare che Tribunale Federale accetti venerdì prossimo l’ammissione dei testi, sopratutto di Enrico Di Rosa, il “non tesserato” dirigente dell’Asl Roma 1che avrebbe dato l’ok a Immobile per effettuare il tampone dopo pochi giorni di quarantena e senza che ne fosse stata comunicata via mail (dopo i test Synlab pre-Bruges) la positività. Anche il Torino spera d’ essere ammesso al processo come terza parte interessata per la gara d’andata. Il pm Chiné si oppone a entrambe le richieste delle due società, ma la decisione spetta al presidente Mastrocola.

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