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Lazio, quando la supremazia territoriale non paga

Luis Alberto of SS Lazio and Felipe Caicedo of SS Lazio look dejected during the Serie A match between SS Lazio and Sassuolo at Stadio Olimpico, Rome, Italy on 7 April 2019. (Photo by Giuseppe Maffia/NurPhoto via Getty Images)

Le ultime due partite con Sassuolo e Spal hanno evidenziato un grosso difetto nella Lazio ovvero la non conversione della supremazia territoriale in vittoria

redazionecittaceleste

ROMA - Le ultime due partite con Sassuolo e Spal hanno evidenziato un grosso difetto nella Lazio ovvero la non conversione della supremazia territoriale in vittoria.

Secondo quanto riportato da LazioPage, infatti, la squadra di Inzaghi ha schiacciato il Sassuolo nella sua metà campo tentando 50 passaggi in area avversaria, 27 cross di cui 9 riusciti e 22 tiri effettuati, di cui 7 in porta, contro i 5 del Sassuolo. I biancocelesti hanno avuto il pallino del gioco per molto più tempo rispetto alla compagine di De Zerbi, 29′51′’ minuti contro 19′05′’, similmente a quanto successo in  Spal-Lazio 29′24′’ contro 19′19′’. Al Sassuolo però potevano bastare due tiri in porta per portare a casa i tre punti. Numeri che fanno riflettere, sopratutto visto che in una corsa Champions così serrata sono vietati passaggi a vuoto. Inzaghi dovrà correre ai ripari e trovare una soluzione per la sterilità della manovra biancoceleste, sabato c'è la gara contro il Milan, prima vera finale della stagione.