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Stendardo: “Lazio, che ricordi quel 2-2 col Real Madrid”

Su internet si trova il video di una vecchia partita di Champions League tra Lazio e Real Madrid, annata 2007-08: la telecronaca, in inglese, a un certo punto spara un “Giughilemo Stendardo” spiaccicato in qualche modo, raccontando con...

redazionecittaceleste

Su internet si trova il video di una vecchia partita di Champions League tra Lazio e Real Madrid, annata 2007-08: la telecronaca, in inglese, a un certo punto spara un “Giughilemo Stendardo” spiaccicato in qualche modo, raccontando con enfasi l’assist di Stendardo a Pandev per una delle reti che condì il 2-2 di sette anni fa. Quel fermo immagine è anche fisso nella mente di Guglielmo (al netto della correzione in italiano) Stendardo, come momento più alto di una carriera spesa a buoni livelli: i tempi della Lazio sono ancora nel cuore dell’avvocato difensore dell’Atalanta, che domani tornerà all’Olimpico da avversario.

Stendardo, che effetto fa affrontare la Lazio? «Roma è la città più bella del mondo e conservo ricordi stupendi in biancoceleste. Arrivai molto giovane per giocare in A, all’Olimpico, davanti a uno stadio sempre pieno: a tutto quel periodo mi legano grandissime emozioni».

Il ricordo più bello? «Lazio-Real all’Olimpico, davanti a ottantamila spettatori. Giocavamo contro gente come Casillas, Sergio Ramos, Van Nistelrooy, Raul, Snejider: finì 2-2 e il mio assist a Pandev è un grande motivo d’orgoglio».

Roma è la città del suo futuro? «Ho casa a Roma e la amo molto: non si può sapere cosa succederà, ma l’auspicio è di poterci tornare a vivere».

Nel futuro c’è anche la sua carriera da avvocato… «Avere raggiunto l’abilitazione attraverso l’esame è una grande soddisfazione: si tratta di un punto di partenza, non d’arrivo. Ho dimostrato che è possibile conciliare il sogno di fare il calciatore con lo studio, attraverso coraggio e sacrificio».

Armi utili anche a mantenere l’Atalanta in A. «Credo che fino a questo momento abbiamo tradito una parte delle aspettative: la classifica è ancora brutta,ma sono sicuro che questa squadra possa salvarsi tranquillamente».

Il successo contro il Cesena può rappresentare la svolta? «E’ una vittoria che vale tanto, per la classifica e per il morale: mi ha colpito la nostra reazione».

Cosa non ha funzionato in questo primo scorcio di campionato? «Ci sono stati degli errori, da parte di tutti. La tensione ci ha impedito di esprimerci al meglio: ora vogliamo trovare serenità e migliorarci, nel gioco e nei risultati».

Un giudizio sulla Lazio di oggi. «Squadra molto forte. Ci sono diversi elementi in grado di fare la differenza: penso a Candreva, Parolo e Djordjevic».

Un giocatore che toglierebbe a Pioli? «Klose: può fare gol in qualsiasi momento. È un professionista esemplare: l’ho capito giocando con lui».

Dove può arrivare la Lazio? «A mio avviso ha le carte in regola per arrivare in Champions: però, serve che società, squadra e ambiente viaggino nella stessa direzione».

Il campionato è un discorso tra Juventus e Roma? «La Juve resta la squadra da battere: la Roma è l’unica che può insidiarla, anche se a Bergamo ha vinto con un po’ di fortuna. Il Napoli è forte davanti, ma paga i problemi difensivi, mentre Inter e Milan fanno fatica».

Torniamo a Stendardo all’Olimpico: se dovesse segnare, esulterebbe? «Ho già segnato domenica. Un’altra volta non succede, ma se succede di certo avrei massimo rispetto per la tifoseria: quando sono tornato per la prima volta da avversario sono stato accolto con affetto e uno striscione. Un trattamento che si riserva ai grandi calciatori: non credo di meritarmelo. E’un ricordo meraviglioso».

Un po’ come la magica serata di Champions di “Giughilemo”. (Il Messaggero)