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Funerali Diabolik, tentativo di mediazione tra famiglia e Questura

Le ultime sulla funzione in onore di Diabolik

redazionecittaceleste

ROMA - Una vicenda chiacchierata e prolungata, tutte cose che non sono meritevoli della memoria di nessun morto. L'anima di Fabrizio Piscitelli, Diabolik, è sospesa in un limbo in attesa dell'ultimo ossequio prima di congedarsi definitivamente.

I funerali non sono stati celebrati per precisa direttiva della famiglia dello storico capo ultrà della Lazio, ora sono in atto i negoziati con la Questura per trovare una formula che possa accontentare tutti: le esigenze di sicurezza pubblica, e il rispetto di un uomo che merita una funzione normale. Come tutti gli altri.

Funerali sobri in una normale parrocchia romana, questa la richiesta della famiglia che vede nella moglie Rita Corazza il portavoce principale: "Vogliamo prima riflettere" avrebbe dichiarato la donna - ai microfono dell'Adnkronos - ieri sera fuori la Questura.

L'idea sarebbe quella di spostare la funzione in un orario più attardato rispetto alle 6 del mattino, in modo da far aumentare il numero dei presenti ai funerali. Il testa a testa continua, un braccio di ferro che non rende onore all'anima di un defunto.