ROMA - Sale a cinque il numero dei tifosi feriti nella maxi rissa che si è scatenata ieri sera nel quartiere Monti a Roma in pieno centro. Tre tifosi del Siviglia soccorsi ieri sera, due dei quali sono stati ricoverati in codice rosso
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Scontri, Lazio – Siviglia: sale a cinque il numero dei feriti. La Digos indaga
Nella serata di ieri, ci sono stati degli scontri in pieno centro a Roma, tra alcuni tifosi laziali e i supporters del Siviglia
ma che non sono in pericolo di vita, altre due persone si sono recate in ospedale per ferite d'arma da taglio. I feriti sono quattro spagnoli, tifosi del Siviglia arrivati a Roma per assistere al match di oggi contro la Lazio all'Olimpico e un americano. Secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport in totale sarebbero circa cinquanta le persone rimaste coinvolte nella rissa scoppiata nei pressi di un pub in via Cavour dove i tifosi andalusi stavano assistendo in TV al match di Champions League tra Ajax e Real Madrid. Il gruppo poi si sarebbe spostato in via Leonina, al rione Monti, dove sono stati soccorsi i feriti. La Digos sta indagando, e da ieri sera sta ascoltando diversi testimoni per capire bene la dinamica della mega rissa. Secondo quanto riportato da alcuni media spagnoli uno degli accoltellati sarebbe un ultrà del Xerez, del gruppo Kolectivo Sur, gemellato con i Biris del Siviglia. Tutti gruppi appartenenti all'area sinistra per quanto riguarda lo schieramento politico delle tifoserie. L'accoltellato più grave sarebbe del Siviglia. I due accoltellati andalusi sarebbero stati feriti uno alla gamba, l’altro alla zona lombare con ferita di 20 centimetri. Uno dei due sarebbe già stato dimesso, l'altro è ancora considerato grave ma non in pericolo di vita. Secondo un'ipotesi al vaglio degli inquirenti, non si esclude che possano essere stati gli ultrà spagnoli ad attaccare i tifosi laziali nella zona di via Cavour, in un bar frequentato dai sostenitori biancocelesti. Gli inquirenti analizzeranno anche le immagini di videosorveglianza della zona: in alcune immagini si vedrebbero gruppi di ragazzi con giubbotti neri e caschi in testa.
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