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Lazio, capitolo rinnovi: oltre a Radu firma anche Marusic. Lulic ai saluti?

Senad Lulic si racconta alla tv svizzera

La Lazio lavora sui rinnovi

redazionecittaceleste

ROMA -  La Lazio si gode il suo momento, il filotto di sei successi consecutivi hanno riportato luce ed entusiasmo in quel di Formello, ora la Lazio - che ha riabbracciato il quarto posto in classifica - può ripartire alla grande in vista della seconda parte di stagione: la difesa ritrovata e l'importanza di Ciro Immobile tra gli elementi che hanno contribuito alla risalita. Ma non di solo calcio giocato è fatto il calcio, perché mentre la Lazio corre e suda in campo, c'è una Lazio che programma il futuro nel backend del club: Igli Tare e Claudio Lotito, infatti, stanno lavorando ai rinnovi contrattuali.

Simone Inzaghidovrebbe essere il primo a rinnovare, il tecnico piacentino ha detto sì alla Lazio: prolungamento fino al 2023 e ricco ingaggio di 2,5 milioni aumentabile al netto di alcuni bonus che si sbloccano al raggiungimento degli obiettivi: l'ingaggio può arrivare a sfiorare i 3 milioni di euro. Sulla strada del rinnovo anche Stefan Radu, come già vi avevamo accennato. Il romeno può prolungare di un anno e portare la nuova scadenza al 2023 con un ingaggio annuo di 1,2 milioni. Rinnovo in vista anche per Akpa Akpro, l'ivoriano ha una promessa fatta in estate con la Lazio: firma per 500 mila euro e se ti dimostrerai all'altezza avrai un aumento. Inzaghi lo schiera sempre - in itinere o dal primo minuto - Akpa fa parte del gruppo e rinnoverà con adeguamento. Le vera notizia che si aggiungono a quelle già note le riporta l'edizione odierna de Il Messaggero, e riguardano Adam Marusic e Senad Lulic. Il primo rinnoverà - fino al 2026 - con la Lazio con un notevole ritto dell'ingaggio visto che tra i titolari della squadra è l'unico a guadagnare sotto il milione (900 mila euro, ndr); il secondo va verso l'addio: a fine  stagione potrebbe decidere di lasciare la Lazio destinazione Svizzera e disputare lì l'ultima stagione calcistica della sua carriera.