ROMA - Torna la guerra fredda nel pallone, quella tra istituzioni calcistiche e politiche, ieri addirittura il governatore della Campania De Luca ha alzato la cresta rimbrottando contro il sistema calcio, proprio come fanno ormai da mesi virologi e scienziati. La Figc, riporta l'edizione odierna del Corriere dello Sport, è stanca di tutto questo: al calcio non viene riconosciuto il giusto peso in termini di impatti economici che il movimento, nella sua interezza, offre al pil globale del paese. Lo scontro prosegue, ed ora la Lega Calcio ha uno Spadafora in più dalla sua parte rispetto ai mesi del lockdown dove era uno dei principali interpreti a remare contro.
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Serie A, torna la guerra fredda politica-calcio. E i playoff restano sullo sfondo…
Serie A, torna lo scontro
Nel frattempo la pandemia dilaga ed il calcio viene bersagliato, non è esente da contagi, come si evince dai 25 attualmente positivi tra le varie società calcistiche. Motivo per cui si ragiona ad un piano B qualora il proseguo della stagione dovesse essere ostacolato. In questo senso, restano sullo sfondo i playoff tanto voluti da Gravina. Ipotesi sempre valida, ora più che mai. La vera speranza della FIGC è quella di avere una politica alleata, cosa che non percepisce. Anzi.
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