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Appena due punti con la Lazio fantasia nella ripresa

Correa-Luis Alberto

L'impressione è che con Correa dal primo minuto, poi i biancocelesti non abbiano più nessuna carta in panchina per invertire o conquistare la vittoria nel secondo tempo

redazionecittaceleste

ROMA - Sessantacinque minuti al massimo e poi il buio. La Lazio non dà mai l'impressione di poter riuscire a vincere una partita nel finale. Il modulo fantasia ha ridato sì linfa al gioco, ma ha lasciato la coperta corta davanti quando poi c'è da chiudere il conto.

Non è un caso che la Lazio riesca difficilmente a segnare nel secondo tempo. Anche sabato a Milano, dopo l'uscita di Correa a inizio ripresa, la squadra ha smesso di essere pericolosa, finendo per non riuscire più a creare alcuna occasione da gol nell'ultima (recupero compreso) mezzora. L'esperimento della Lazio fantasia (ovvero Milinkovic, Luis Alberto, Correa e Immobile insieme in contemporanea) era iniziato contro il Cagliari il 22 dicembre e allora la partita venne chiusa nel primo tempo da Milinkovic e Acerbi; al 67' arrivò il terzo centro di Lulic. Da allora nella ripresa sono stati guadagnati appena due punti nel secondo tempo in 15 partite. Il primo al 62' contro il Torino con Milinkovic. Inutile il centro al 65' d'Immobile contro il Napoli, così come al 59' l'autogol di Emre Can con la Juve. Contro Frosinone ed Empoli erano bastate due reti di Caicedo nei primi 45'. Col Genoa vanificato invece quello al 44' di Badelj. Forse l'unica prova di cattiveria sino al novantesimo proprio nel derby con altri due gol, dopo quello iniziale e decisivo di Caicedo, d'Immobile (73') e all'89' di Cataldi. Nessuna reazione nella ripresa a Firenze al pari di Muriel, col Parma addirittura in 44' quattro centri senza bisogno di rimediare alla leggerezza di Patric su Sprocati al 77'. Con l'Inter era bastata la capocciata al 13' di Milinkovic per gestire l'intera impresa, vanificata poi dal rigore su Cionek a Ferrara. Col Sassuolo ecco l'unico punto del 2019 conquistato col gol di Lulic nel recupero. Infine ecco Milan-Lazio, solo col rigore assegnato a Milinkovic qualcosa sarebbe cambiato, ma l'impressione rimane è che i biancocelesti non abbiano i mezzi per riuscire nell'ultima mezz'ora a modificare il risultato. Con Correa dall'inizio, o si chiude subito la partita oppure non c'è modo di dare una scossa in corsa con un'altra carta in panchina.

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