di Lorenzo Beccarisi
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Il sortilegio rossonero spezzato dal Mago, San Siro espugnato per 2 a 1
Un sontuoso Luis Alberto regala l'assist al bacio per il 2 a 1 vincente di Correa
ROMA - Era inevitabile che finisse così, era scontato che fosse lui a rompere la maledizione milanese. Luis Alberto con una magia riscrive la storia della Lazio e della serie A.
Lazio rinfrancata dagli ultimi risultati con Fiorentina e Torino fa visita ad un Milan che contro la Spal ha trovato i primi 3 punti della gestione Pioli. I biancocelesti hanno l'arduo compito di spezzare una maledizione che a San Siro dura ormai da 30 anni. I meneghini partono subito con un pressing aggressivo che induce all'errore i centrocampisti laziali, la sensazione è quella di vedere una squadra con maggiore qualità, la Lazio, messa sotto da una provinciale che corre come se fosse la partita della vita. A dimostrazione che nel lungo periodo la qualità paga sempre, sono proprio i capitolini a passare in vantaggio con il solito Immobile che al 25' di testa insacca su splendido cross di Lazzari. Il bomber campano raggiunge quota 100, dopo aver colpito anche una traversa tre minuti prima. Non c'è tempo neanche di festeggiare che subito il sortilegio milanese si abbatte sulla difesa laziale, Theo Hernandez scodella in mezzo un pallone che Piatek sfiora come può, ci pensa uno sfortunatissimo Bastos a mettere fuori causa Strakosha. Il pareggio è servito. Il portiere albanese è prodigioso con un salvataggio sulla linea di porta su conclusione di Calhanoglu, chiedono il goal i giocatori del Milan, ma la palla è nettamente al di quà della linea.
Il Milan tiene alto il ritmo anche nel secondo tempo, Pioli fiuta che la condizione fisica dei biancocelesti non è delle migliori e spedisce in campo anche Leao, togliendo Paquetà. L'idea di inserire i due centravanti risulta avere un duplice effetto: mettere pressione alla retroguardia laziale, ma anche concedere ampi spazi nella propria trequarti che Luis Alberto cerca di sfruttare con le sue verticalizzazioni. Peccato che Immobile non abbia più energie a disposizione, Inzaghi corre ai ripari e lo sostituisce al 60' con Caicedo. Il tecnico piacentino opera un doppio cambio, togliendo anche un evanescente Milinkovic e gettando nella mischia un più fresco Parolo. I biancocelesti faticano a contenere le sortite offensive di Leao, arrivano in rapida successione i gialli per Parolo, Radu e Leiva. Su un'azione d'attacco orchestrata dalla Lazio e conclusa da Acerbi, sul quale è provvidenziale l'intervento di Donnarumma, si infortuna Caicedo. L'ecuadoriano prova a stringere i denti, ma issa bandiera bianca dopo pochi minuti, lasciando il posto a Cataldi. Luis Alberto viene avanzato come seconda punta a fianco di Correa e la mossa si dimsotra subito vincente. Il Mago recupera una palla alzata al cielo dai giocatori rossoneri e serve El Tucu, che stavolta non sbaglia e manda in delirio i tifosi laziali accorsi a San Siro.
Con questi tre punti di platino la Lazio sale al quarto posto con 21 punti e mette fuori dai giochi Champions una rivale pericolosa come il Milan. Del ciclo terribile preventivato a metà agosto non c'è traccia, solo successi per questa squadra che incanta e che giovedì si troverà di fronte un'altra "provinciale" assettata di sangue come il Celtic. Con questa qualità nessun traguardo è precluso, anche vincere le ultime tre partite del girone di Europa League.
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