Panchina Milan, c’è Giampaolo in pole, Inzaghi rischia di restare col cerino in mano

ROMA - O resta col cerino in mano o firma il rinnovo. Inzaghi da ieri aspetta la chiamata di Lotito, ma ora è lui a un bivio. Forse l’ultimo. L’Atalanta ha confermato Gasperini, la Juve a breve potrebbe chiudere per Sarri. A casa Milan c’è Giampaolo in pole position, anche se sull’allenatore biancoceleste ieri sono state sparate le bombe: è atteso in sede da Gazidis, verrà presentato il prossimo 4 giugno ai tifosi. Uno tsunami di voci senza conferme.

Eppure la verità è che i contatti ci sono stati nei mesi precedenti, ma Simone poi non ha avuto nuovi riscontri. Anche perché in casa Milan devono pure risolvere il nodo Maldini: la bandiera rossonera ha preso tempo e sul ruolo di dt ha ancora dubbi. Da non sottovalutare poi l’enorme scoglio della trattativa con Lotito. Nonostante i buoni rapporti con il presidente Scaroni, portarlo via dalla Lazio con ancora un anno di contratto non sarà facile. Il patron biancoceleste busserà (vuole un indennizzo) a denari. E ora come ora la borsa del Milan ha il cordone stretto. Ieri Simone è tornato da Piacenza, il suo volto è stato avvistato soltanto alla recita del figlio Tommaso, immortalato su una storia Instagram della moglie Gaia. C’era attesa per l’incontro decisivo con Lotito entro la serata, ma l'attesa è stata vana. Sono le ultime ore per dare una svolta a questa telenovela. Il numero uno biancoceleste dalle 11 di stamattina è impegnato in un infuocato Consiglio Federale dove bisognerà votare il nuovo codice di giustizia sportiva. Domani Inzaghi partirà per gli Stati Uniti in vacanza (non c'è stato nessun posticipo del volo) con tutta la famiglia, la Lazio attende una sua risposta per andare avanti o voltare pagina.

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