PROVEDEL: Baroni lo aveva scelto forse anche per cercare maggior precisione con i piedi, ma la scommessa non premia la Lazio. Provedel sbaglia troppo con i piedi - la colpa è anche del campo - e nelle scelte: incomprensibile l’uscita sul gol del pareggio. Si riscatta dopo il pari con due-tre interventi decisivi. Sperando siano i segnali giusti per rivederlo ai suoi livelli. VOTO: 6.5
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Viktoria Plzen-Lazio, le pagelle della redazione: fortuna che c’è Gustav: 10! Ma oggi…
MARUSIC: Un guerriero. Gioca dal primo minuto nonostante il duro colpo subito da Theo Hernandez a San Siro, poi si immola per salvare la Lazio dal potenziale vantaggio dei padroni di casa. VOTO: 6.5
GIGOT: Non esce vincitore dalla sfida aerea contro gli attaccanti del Viktoria Plzen ma non ha particolari colpe. Partita anonima, un po’ come quella della Lazio. Chiude facendosi buttare fuori e lasciando la Lazio in nove. Non la migliore delle idee, lo salva Isaksen. VOTO: 5
ROMAGNOLI: Il gol, l’esultanza e poi l’urlo quasi strozzato in gola prima della perla di Isaksen. Difensivamente in difficoltà come il compagno di reparto, segna un gol che vale oro. VOTO: 6.5
NUNO TAVARES: Partita con il limitatore inserito, forse per scelta o forse no, forse per colpa del campo o per precauzione. Tiene anche in gioco Durosimni sul gol del pari. Non la sua serata. VOTO: 5.5 (Dal 55’ LAZZARI: Entra in un momento in cui si deve solo difendere: non la sua specialità. Rischia di fare un disastro lasciando uscire una palla non della Lazio: il Viktoria segna ma è fuorigioco. VOTO: 5)
GUENDOUZI: Anche lui non è nella sua miglior serata: le energie spese contro il Milan chiedono di saldare il conto e il campo fa il resto. VOTO: 5.5
ROVELLA: Discorso simile a quello del compagno di reparto: poca qualità e tanta nebbia. La stessa che lo porta forse a esagerare sul contrasto che porta al rosso. VOTO: 5.5
ISAKSEN: Partita difficile, ma il momento strepitoso paga allo scadere. È un gol da cineteca, di una pesantezza incredibile. Cala il vento delle Danimarca sulla Repubblica Ceca, sipario. VOTO: 10
DIA: Un fantasma. Il problema non è la mancanza del gol a cui aveva fatto riferimento nella conferenza della vigilia, ma un ritmo compassato e una totale assenza di precisione nella trequarti offensiva. VOTO: 5 (Dall’82’ PATRIC: Entra e viene ammonito. SV)
PEDRO: Difficile trovare qualità in un campo di patate. Lui, che di qualità ne ha fin troppa, è uno dei più penalizzati. E si vede: non la sua partita. VOTO: 5.5 (Dal 62’ VECINO: Pronti, via, giallo. Inventato. Deve mettere minuti nelle gambe per tornare ai suoi livelli, fa poco per farsi notare. VOTO: 5.5)
NOSLIN: Finisce per essere uno dei migliori se si pensa al rendimento medio in stagione, aggiunge anche l’assist per Romagnoli, poi esce forse prima del dovuto. Segnali comunque incoraggianti. VOTO: 6.5 (Dal 62’ TCHAOUNA: Entra ed è come se non ci fosse. Un fantasma, ma stavolta il tipo di gara non lo aiuta. VOTO: 5.5)
BARONI: L’aveva presentata come una battaglia, ma la sua squadra sembra più pronta per un pomeriggio in una sala da tè. Duelli costantemente persi e sempre secondi sui palloni contesi: non certo quello che ci si aspetta da una gara simile su un campo simile. Lo salva un gioiello di Isaksen allo scadere. VOTO: 5.5
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