Buona la prima da primo allenatore della Lazio per Fabrizio Del Rosso. L'allenatore in seconda biancoceleste è intervenuto in conferenza stampa dopo la vittoria sul Cagliari. Queste le sue parole.
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Cagliari-Lazio, Del Rosso: “Belahyane? Ecco cosa aspettarsi. Oggi segnale importante”
State cercando di imparare altro oltre al vostro DNA?
“Sapevamo di venire qui su un campo difficile, squadra allenata bene e sostenuta dai tifosi che sanno far accendere l’entusiasmo. La squadra è arrivata con l’atteggiamento giusto, abbiamo fatto la nostra solita partita di grande possesso palla e personalità. E abbiamo aggiunto tenacia e cattiveria, la squadra voleva vincere. Sul pari ha avuto una reazione bellissima la squadra, voleva segnare ancora: lo ha fatto e ha imposto il proprio gioco, poi negli ultimi 15’ tutti hanno lottato su ogni pallone. È un segnale importante. Il nostro atteggiamento è offensivo, ogni gara è diversa anche per come ci affrontano gli avversari. È sicuramente una situazione quella di oggi che può aiutarci in futuro visto l’ottimo atteggiamento dei ragazzi”.
Ha notizie di Hysaj?
“Speriamo non sia una cosa particolarmente seria ma dalla dinamica e da come è uscito il ragazzo non siamo molto ottimisti. Nei prossimi giorni farà gli esami e vedremo l’entità”.
A questa squadra serve ritmo. Oggi non mi è sembrata giocare con grandissimo ritmo.
“La squadra ha espresso il suo calcio: tanto possesso palla, ricerca della palla tra le linee e del cambio gioco. Quando giochi su un campo così con squadre raccolte non è semplice. Ma la cosa bella è stata il gioco e il movimento di palla sì veloce ma migliorabile, ma soprattutto la riaggressione su ogni palla persa. È stato secondo me un atteggiamento molto positivo”.
Ci è voluto troppo a cambiare Gigot?
“Appena abbiamo capito l’entità dell’infortunio abbiamo cambiato. Sono cose che non si possono calcolare, Gigot si stava scaldando e doveva sistemare un po’ di cose. I tempi sono quelli, purtroppo gli infortuni sono imprevedibili e puoi perdere qualche secondo”.
Come mai i cambi nel finale?
“I cambi sono stati giusti come tempi perché la squadra ha cambiato assetto tattico e c’era da capire quali fossero i giocatori funzionali in quel momento. Servivano corsa, fisicità e centimetri. Abbiamo cambiato modulo, il cambio è stato dettato dalla situazione del momento”.
Alla luce dei mercati super di compagini importanti a livello economico quanto è difficile la corsa al quarto posto?
“Noi guardiamo in casa nostra. Alleniamo un gruppo stupendo, pensiamo a partita su partita per continuare con questo atteggiamento. Sono stati presi giocatori funzionali al progetto Lazio, faranno parte di un gruppo che va a cento all’ora. C’è rispetto e sacrificio, viviamo di partita in partita senza fare progetti a lungo termine. Stiamo con i piedi per terra, la Lazio crea empatia e fa divertire. Questo per noi è importante, vedremo poi cosa accadrà”.
Che emozione è stata la panchina con la vittoria?
“Non hai il tempo di emozionarti, sei concentrato sulla gara e sicuramente i ragazzi con il loro atteggiamento hanno semplificato tante cose anche a me”.
Ha sentito Baroni?
“Sì, a fine partita. Eravamo contenti e soddisfati del risultato, dei tre punti e dell’atteggiamento ella squadra quando c’era da lottare e tamponare situazioni”.
Cosa cambia tra Casadei e Belahyane?
“Conosciamo bene Belahyane, con noi ha giocato poco perché lo ritenevamo un po’ acerbo lottando per la vita. A fine stagione il ragazzo ha mostrato ampi margini di crescita e ora ha trovato continuità. Se è venuto alla Lazio vuol dire che è all’altezza e potrà aiutare. Inutile parlare di Casadei, non è con noi”.
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