cittaceleste partite Como-Lazio, Sarri: “Si può essere scarsi, ma non come oggi. Ora non perdiamo la testa”

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Como-Lazio, Sarri: “Si può essere scarsi, ma non come oggi. Ora non perdiamo la testa”

Michele Cerrotta
Le parole dell'allenatore biancoceleste, intervenuto poco dopo il triplice fischio del match direttamente dalla sala stampa del Sinigaglia

nizia col piede sbagliato la stagione della Lazio. I biancocelesti escono sconfitti 2-0 a Como e sono subito costretti a rincorrere in classifica. Al termine del match, intanto, è intervenuto in conferenza stampa il tecnico biancoceleste Maurizio Sarri. Queste le sue parole.

È sembrata una lotta impari. È deluso? Che campionato bisogna aspettarsi?


La lotta è stata impari. C’era un netto differenziale tecnico, non fisico: noi abbiamo fatto correre le gambe e loro la palla. Nel primo tempo ogni pallone riconquistato tornava all’avversario in due passaggi, era difficile uscire indenni. La speranza è che sia stata una giornata no, perché fra errori tecnici e di scelte non logiche è stata una brutta partita contro una squadra che sapevamo molto tecnica e forte nel palleggio. Noi non abbiamo fatto niente di quanto deciso, così diventa complesso. Fase difensiva a metà strada, né aggressiva né densa. E fase di possesso disastrosa”.

La Lazio è inferiore rispetto al Como?

Se è vera la gara di oggi sì. L’aspetto fisico oggi va a inficiare poco, se sei dentro la partita puoi metterli in difficoltà ma se sei come noi oggi diventa difficile, la palla era persa prima della metà campo avversaria. Un po’ di differenziale me lo aspettavo, sono cresciuti tanto negli ultimi mesi. Così era un po’ troppo”.

Deve essere lei a mettersi a dispersione loro?

Se quello visto oggi è vero questa squadra non può giocare in nessun modo. Vediamo la realtà di questa squadra e poi decidiamo. Oggi non si è perso per il modulo”.

Quanti di questi giocatori che hai avresti chiesto?

È una domanda tendenziosa e mi avvalgo della facoltà di non rispondere. Non posso mettere in imbarazzo i miei giocatori. Siamo questi e con questi dobbiamo andare avanti. Il resto sono alibi e cazzate. Dobbiamo trovare l’identità con questo senza perderci in alto. Si può essere anche scarsi, ma non come oggi”.

Fabregas?

Fabregas l’ho trovato a Coverciano a ottobre scorso, gli dissi che sarebbe arrivato nelle prime dieci. Si vedeva che impronta c’era, la squadra era destinata a crescere e ora il calcio gioca uno dei calci più belli dItalia”.

Quanto di questa preoccupazione aumenta la sua determinazione?

Sicuramente l’aumenta, ma con il ischio di andare nel cesso in una fase di stagione in cui le brutte patite potrebbero essere all’odine del giorno. È una partita di agosto, tra due mesi non saremo più questi. Dobbiamo fare valutazioni sì, ma non perde la testa”.

Che effetto le fa tornare in uno stadio così?

Io guado poco gli spogliatoio, tanto il terreno. La grandezza di una società la misuri dalle condizioni del terrei di gioco. E qui il terreno era bello”.

Qual è il suo stato d’animo?

È una partita troppo brutta da parte nostra, non siamo questi. Siamo in una fase di stagione in cui una partita fallita completamente ci può stare. Analizziamo tutto, critichiamoci e mettiamoci in discussione ma senza essere disfattisti in questo momento della stagione”.