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Basta il lampo di Dia: la Lazio espugna Empoli e prosegue la rincorsa alla Champions

Edoardo Benedetti Redattore 
Ai biancocelesti basta il lampo all'alba del match di Dia per superare l'Empoli e mettere pressione alle concorrenti per la Champions League

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Primo tempo

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Al Castellani il fischio d’inizio di Colombo lascia subito spazio a una Lazio molto attiva nei primi minuti di tempo come da statistiche. E Dia la sblocca dopo neanche cinquantaquattro secondi: grande lavoro di Castellanos su servizio verticale di Romagnoli, il centravanti argentino taglia bene il campo con una grande apertura a mezza altezza all’indirizzo di Hysaj. L’ex della gara riceve bene sul settore di destra e cerca subito il cross verso il senegalese: Viti buca l’intervento mentre Goglichidze e Ismajili hanno abbandonato la propria posizione per seguire Castellanos in appoggio, Dia controlla dopo essersi infilato benissimo e insacca il vantaggio ospite a centro area. L’Empoli reagisce subito in maniera molto aggressiva: prima Marusic resta a terra dopo un contrasto con Cacace. Quindi al 6’ Mandas resta a terra molto dolorante alla tempia destra dopo uno scontro con Lorenzo Colombo. Il numero 29 azzurro aveva provato a sorprendere la retroguardia biancoceleste dopo un rimpallo favorevole della sfera sul tacco di Gyasi. La prima occasione per i padroni di casa arriva al 14’: riparte bene l’Empoli dopo una mancata combinazione tra Zaccagni e Castellanos, Pezzella prova il cross dalla trequarti mancina ma trova la respinta corta di Romagnoli. Rovella prova quindi a pulire definitivamente il pallone vagante al limite dell’area, Gyasi glielo contende bene e appoggia per Marianucci: conclusione potente e centrale del classe 2004, Mandas blocca in due tempi. Risponde subito la Lazio: Marianucci colpisce involontariamente Cacace in costruzione, il rimpallo favorisce Castellanos che dai trenta metri cerca l’eurogol con il collo destro: pallone che termina leggermente distante dalla porta difesa da Vasquez. Gli ospiti riescono progressivamente a togliere respiro alla manovra dell’Empoli grazie all’alternanza delle fasi di pressione e a trovare ritmo nella propria circolazione del pallone. Gli azzurri soffrono la mancanza di spazi tra le linee dei reparti ospiti e, nonostante qualche buona combinazione e il costante interscambio posizionale richiesto da D’Aversa ai suoi, faticano a costruire situazioni che possano portare grattacapi alla retroguardia di Baroni. Tantissimi duelli individuali durante la prima mezz’ora del match, molti scontri fisici di grande intensità: ne fa le spese Colombo al 33’, correttamente sanzionato con un cartellino giallo dall’omonimo direttore di gara per un netto fallo da dietro in ritardo su Rovella. Ma il primo tempo difficile del centravanti ex Milan e Lecce prosegue fino al 38’. Ismajli rinvia un pallone vagante a metà campo e prova a innescare proprio Colombo, che lotta con Rovella prima di colpire in maniera scomposta Gigot con il gomito destro e la gamba destra: l’intervento non è cattivo ma è di un’ingenuità singolare, il fischietto della sezione di Como ammonisce nuovamente l’omonimo numero 29 e lo espelle tra l’incredulità dei padroni di casa. Svolta, quindi, nella gara e ospiti ora in vantaggio anche numerico. La Lazio prova quindi a congelare il possesso del pallone nei minuti finali della prima frazione e prova anche l’affondo: al 43’ è decisivo un colpo di reni di Vasquez su un cross velenoso di Guendouzi verso il secondo palo, sull’angolo successivo Marusic non trova l’incornata giusta sullo spiovente effettuato da Zaccagni dalla destra. Arriva un’altra ammonizione, quindi, tra le fila dei toscani: Goglichidze, nervoso, forza la marcatura su Zaccagni in possesso di palla, il capitano biancoceleste lavora il pallone di sponda e viene colpito dopo lo scarico dal difensore georgiano. Colombo è vicino e ammonisce prontamente il centrale di D’Aversa, autore di un evidente - ma anche inutile - fallo di frustrazione. C’è spazio, ancora, per un tentativo di testa di Castellanos: Pellegrini cerca il cross dalla sinistra, il suo servizio è teso e raggiunge proprio il centravanti ospite a centro ara. L’impatto del numero 11 sul pallone non è preciso e il pallone termina alto sopra la traversa di Vasquez.

Secondo tempo

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Alla ripresa cambiano subito sia D’Aversa che Baroni: Sambia rileva Goglichidze, come detto molto nervoso e già ammonito, lato Empoli, mentre Isaksen sostituisce Marusic per gli ospiti. Variazioni che, almeno sulla carta, dovrebbero aggiungere imprevedibilità offensiva da entrambi i lati. L’Empoli è vivo nonostante l’inferiorità numerica e manda subito un avvertimento ai biancocelesti: al 50’ Gigot combina male con Dia sulla trequarti avversaria, la squadra di D’Aversa lavora perfettamente di rimessa e si infila con Cacace in corsia, il cross del numero 13 è teso ma lungo di centimetri per Solbakken che manca l’impatto vincente a centro area. I padroni di casa trovano quindi coraggio e un minuto più tardi troverebbero anche la via del pareggio: Sambia batte un buon calcio di punizione dalla sinistra, Solbakken gode di estrema libertà e prova a girare di testa verso la porta di Mandas. La sfera incoccia prima la coscia destra di Romagnoli, quindi arriva dalle parti di Viti che, alla cieca, insacca con il mancino spiazzando Mandas. Ma Colombo, richiamato da Abisso e Gariglio al Var, annulla prontamente tramite overrule: c’era posizione di fuorigioco dello stesso Viti al momento del tocco di Solbakken, il tocco fortuito di Romagnoli ovviamente non ha potuto sanare la posizione irregolare non ravvisata dall’assistente Dei Giudici da campo. Colombo poi commina un’altra ammonizione, la prima in casa Lazio: Pellegrini commette fallo tattico a metà campo per impedire a Sambia di ripartire pericolosamente, corretta la sanzione per l’ex Juventus. Arrivano ancora forze fresche dalla panchina: Baroni inserisce Vecino per Dia per aggiungere solidità e intensità al proprio centrocampo, D’Aversa dal canto suo sostituisce un Solbakken in chiaroscuro per inserire il classe 2006 Konatè. Prova a rispondere la Lazio dopo il torpore di un inizio di frazione timido. Calcio d’angolo battuto da Pellegrini dalla sinistra, il pallone viene respinto e torna proprio tra i piedi del numero 3 ospite. Il terzino prova la trivela verso Vecino, che viene però anticipato. Il pallone arriva proprio dalle parti di Castellanos, che stoppa di petto e calcia male in controbalzo: pallone che termina velleitario sul fondo da buona posizione. La gara si alza di tono e arriva un altro cartellino giallo in casa Lazio: Viti viene servito sul settore sinistro di campo, Hysaj tenta l’anticipo ma arriva tardi alla collisione col numero 21 azzurro e commette fallo: Colombo non esita e ammonisce il terzino albanese, ex della gara. Al 69’ Zaccagni riceve un gran pallone in verticale da Rovella: solito contro-movimento del capitano ospite sulla trequarti mancina, solita imbucata del mediano biancoceleste. Il pallone viene controllato da Zaccagni dopo l’esitazione di Marianucci, ma il numero 10 biancoceleste esita al momento della scelta della giocata e viene contrato in angolo. Baroni non è soddisfatto del momento dei suoi e al 71’ inserisce Gila e Pedro per Pellegrini e Zaccagni. Il canario rileva il capitano biancoceleste con diffida pendente, mentre l’ex Real Madrid va a occupare il ruolo di terzino destro con Hysaj che inverte la corsia di competenza. Proprio l’ex Barcellona sfiora il raddoppio subito dopo il suo ingresso in campo: Guendouzi sradica il pallone a Cacace e lancia Isaksen in contropiede, il danese cerca l’assistenza verso Vecino al limite dell’area. Il numero 5 ospite effettua un velo e lascia l’incombenza all’accorrente Pedro, che da buona posizione manda solo a lato. Al 76’ Hysaj commette una grande ingenuità e ristabilisce la parità numerica: Sambia protegge il pallone sulla destra e scappa al terzino albanese, che dapprima lo colpisce sui piedi e, successivamente, lo trattiene vistosamente fino a commettere fallo. Colombo, correttamente, punisce l’infrazione reiterata del classe 1994 e commina la seconda ammonizione al numero 23 ospite. Baroni corre ai ripari e inserisce Provstgaard al posto di Rovella per evitare un giallo che, come per Zaccagni, sarebbe costata una squalifica pesante nel match contro la Juventus. La Lazio non è però granché fortunata: il danese classe 2003 contende un pallone aereo vagante a Sambia, nella collisione ha la peggio proprio l’ex Vejle: taglio profondo sulla fronte per il numero 25 e bendaggio vistoso per consentirgli il rientro in campo. Si fa sanzionare anche Pezzella, che non gradisce la segnalazione di calcio d’angolo di Tolfo dopo una contesa con Isaksen: proteste reiterate e ammonizione inevitabile per l’ex Parma e Udinese. Reclama la Lazio all’86’: Gigot riparte benissimo e serve Pedro, che può controllare e immolarsi verso la porta di Vasquez. Marianucci lo chiude, che nell’intervento anche il pallone ma solo successivamente alla gamba sinistra dell’ex Chelsea. Colombo lascia correre. Rimedia un giallo anche Vecino, che stende Cacace in ripartenza in minuto più tardi. Fa altrettanto Viti, che di mano interrompe un’azione pericolosa avviata da Isaksen a metà campo. Il centrale di casa fa poi spazio all’ingresso del classe 2008 Campaniello. Colombo concede cinque minuti di recupero e commina un’altra ammonizione lato Lazio: Provstgaard contrasta ancora Sambia sul lato destro della trequarti ma arriva in ritardo e lo stende, cartellino giallo ineccepibile per lui. C’è tempo anche per il rammarico di Isaksen, che a tu per tu con Vasquez dopo assistenza di Castellanos si fa iptonizzare dall’estremo difensore di casa. Ma basta così per Colombo: la Lazio espugna il Castellani e aggancia momentaneamente il quarto posto in classifica a quota 63 punti in attesa delle gare delle concorrenti. Basta il nono timbro in campionato di Dia ai biancocelesti per mettere in cascina tre punti fondamentali nella rincorsa alla Champions League, che passerà anche per il big match decisivo contro la Juventus in programma sabato 10 aprile alle ore 18:00 allo stadio Olimpico.