Un punto amaro, che sposta poco e decide ancor meno. La Lazio recupera nel recupero la Juventus e si condanna a un finale ancora in salita e tutto da decifrare. Al termine della gara il tecnico Marco Baroni è intervenuto in conferenza stampa. Queste le sue parole.
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Lazio-Juventus, Baroni: “Perso per un errore. Ora metto l’elmetto, poi alla fine…”
È soddisfatto?
“Assolutamente della prestazione. Abbiamo commesso un errore pagato a caro prezzo, la squadra è rimasta comunque lucida e ha creato tanto. Ha bucato a destra e sinistra, ventinove cross. Loro nelle ultime partite si abbassano tanto e giocano sulle ripartenze, allungandoti con gamba, velocità e qualità. Se tolgo l’errore sul gol la partita è stata ottima sotto ogni punto di vista. Sapevamo benissimo di dover aggirare la loro fisicità. C’era l’ingresso dei giocatori nel piano gara, non volevo prendere quel gol”.
Perché Dele-Bashiru in campo?
“Perché Locatelli ha piede e ti allunga. Dovevamo arginarlo. E credevo lui potesse vincere i duelli: un paio di volte non è arrivato in porta per un soffio. Secondo me la partita è stata interpretata bene, se non fosse per quella situazione su cui potevamo far meglio”.
Quante chance ha la Lazio di arrivare al quarto posto?
“Non ci sono chance a cui pensare in questo momento: dobbiamo giocare e credere in quello che facciamo. La squadra è viva, sta bene e non molla mai. Giocheremo a testa alta le prossime due partite, che saranno complicate”.
Il rendimento in casa è negativo.
“Siamo mortificati e dispiaciuti. Ma abbiamo eguagliato il record di vittorie esterne. In casa siamo i primi a essere addolorati, perché questa squadra e questa gente merita la vittoria. Ma la prestazione pochissime volte è stata negativa. Siamo stati penalizzati nel punteggio. Quando si vuole creare e costruire qualcosa, un’identità forte, so che è facile guardare il punteggio ma c’è da guardare il percorso. Ed è importante. Guardiamo obiettivi iniziali e percorso della squadra. Le prossime due partite le giocheremo alla morte”.
Ha parlato con Rovella?
“Devono essere arrabbiati quando escono i giocatori. Li voglio così. Devo essere lucido io perché so benissimo che in quel momento avevo bisogno di Vecino, che sapevo potesse arrivare in area. Lo rifarei altre cento volte”.
Manca precisione nei cross?
“Ci sono giocatori che hanno delle caratteristiche. È normale Tavares faccia assist. Gli altri non ne avevano fatti tanti in passato e ora ci stiamo riuscendo. Oggi il cross è di Lazzari. Vogliamo qualità e ci lavoreremo, ma intanto conta metterli”.
Il problema dei gol subiti dopo l’intervallo rimane.
“Ci sono dei dati che sono chiari. Qualcosa sicuramente c’è, ma devo dire che c’è anche un avversario, che ha fatto una giocata su cui noi potevamo sicuramente far meglio. Ma su quella palla era difficile gestire, ha colpito a pochi metri dalla linea. Non so quanti tiri abbiano fatto loro in undici. Guardiamo anche quello che funziona, non sempre quello che non funziona. Abbiamo dei giovani e stiamo provando a migliorarli, a farli crescere. Abbiamo giocatori che da inizio campionato stanno dando tutto quello che hanno. Siamo alla cinquantunesima partita, io continuo a fare i complimenti alla mia squadra”.
Il rammarico più grande è quello dei pareggi con le squadre minori. Così si aiutano le altre per la Champions.
“Non sono convinto. Me lo ripetete e mi sono già espresso. Siamo dispiaciuti, ma credo che la squadra abbia sbagliato poco nelle prestazioni. Poi ve l’ho detto: qui le squadre spesso si abbassano e si mettono davanti l’area di rigore. Non è facile, ma ci stiamo lavorando. La squadra ora non ha la mobilità delle prime partite: siamo alla cinquantunesima e non è facile. Ma non posso rimproverare niente ai giocatori”.
Si sente in discussione?
“Non è mai stato per me un problema. Io metto casco, elmetto e arrivo in fondo. Poi quando siamo in fondo si tira una linea. Lo fa la società, lo fa Baroni. Ma dobbiamo arrivare in fondo perché stiamo facendo qualcosa di importante”.
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