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La Lazio la riprende e Vecino evita la fuga Juve. Ma il pari scontenta tutti

Lazio-Juventus
Vecino risponde in extremis a Kolo Muani, ma è un pari senza verdetti per la Champions League tra Lazio e Juventus nel match dell'Olimpico
Edoardo Benedetti Redattore 

Primo tempo

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All’Olimpico le prime fasi della gara vedono un attento studio della rispettiva avversaria da parte delle due compagini. La Juventus prova subito ad aggredire la Lazio, ma la squadra di Baroni è molto brava e addestrata a districarsi anche nelle fasi di pressione. Il primo squillo è di marca biancoceleste e arriva proprio da un ottimo spunto in fase di fraseggio al 3’: Rovella serve bene Isaksen sulla corsia, che libera a metà campo Guendouzi nella porzione centrale del campo. Il centrocampista francese innesca a sua volta Del-Bashiru sulla destra: il nigeriano classe 2001 entra in area e prova a sorprendere con un tiro potente e a mezza altezza l’attento Di Gregorio sul primo palo, bravo nell’occasione a respingere in angolo. I bianconeri non demordono e tentano subito di reagire mantenendo il copione scritto da Tudor.

Azioni insistenti sulle due corsie – nella prima metà esplorata maggiormente quella di Weah e Savona, nell’altra quella di Alberto Costa e Kalulu – e ripetute combinazioni per far saltare il banco in casa biancoceleste. La Lazio soffre ma senza chinare la testa: concede relativamente poco a livello di occasioni e prova a ripartire quando può colpire con spazio. Lo fa benissimo Isaksen all’11’: il numero 18 di Baroni viene innescato benissimo alle spalle di Savona da un grande servizio di Castellanos. Il pallone viene poi crossato dal danese, ma Di Gregorio smanaccia e allontana il pericolo. La gara vive un momento di grande intensità, favorita dalle ripetute imprecisioni tecniche di ambo le squadre.

Lo è soprattutto la squadra di Tudor, che arriva spesso a combinare a ridosso dell’area di rigore biancoceleste ma difficilmente trova lo spazio e il ritmo per arrivare a impensierire Mandas. Il giovane portiere greco, nel corso della prima frazione, si rende protagonista di un paio di indecisioni su due calci d’angolo battuti dalla Juventus, uno per lato: la più pericolosa arriva al 16’, Mandas è impreciso e non riesce a bloccare il cross dalla sinistra di Locatelli. Ci prova quindi Alberto Costa, il più lesto di tutti, con il destro in girata, ma è provvidenziale il salvataggio di Romagnoli a porta sguarnita. Si salva la Lazio.

La gara vive anche i suoi momenti più nervosi, ricchi di interventi molto decisi: all’ennesimo fallo di Thuram, al 21’, Massa non può far finta di niente. Triangolo tra Marusic e Isaksen a metà campo, il montenegrino arriva prima del francese sulla sfera e lo anticipa, ricevendo un netto pestone. Ammonizione per Thuram, la prima del match, ineccepibile. Insiste quindi la Lazio: grande iniziativa di Isaksen sulla fascia destra, che fa scivolare addirittura Nico Gonzalez. Il pallone arriva dalle parti di Castellanos, che restituisce al danese: il cross con il destro viene rinviato con il braccio destro aderente al corpo di Thuram, Massa fa proseguire correttamente.

Al 28’ entra anche Savona nella lista dei sanzionati da Massa: altro strappo di Isaksen sulla fascia destra, Savona è in ritardo e lo trattiene vistosamente. Fallo e cartellino giallo inevitabile per il numero 37 bianconero. Al 36’ arriva un’altra occasione per gli ospiti: Nico Gonzalez innesca Alberto Costa sul fondo che crossa di prima. Kolo Muani, all'altezza del dischetto, anticipa Gila ma spedisce sul fondo con il destro. Tentativo sbilenco del centravanti ex PSG. Chiude la prima frazione, senza recupero, un calcio di punizione battuto da Renato Veiga. Tentativo da dimenticare per il portoghese ex Chelsea, pallone lontanissimo dallo specchio della porta difesa da Mandas.

Secondo tempo

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Alla ripresa c'è subito una variazione tra le fila degli ospiti. Tudor inserisce Conceicao al posto di uno spento Nico Gonzalez. Parte meglio la Juventus nella seconda frazione, più pimpante e più decisa nell'imporre il proprio gioco. La compagine guidata da Tudor alza i giri del motore bianconero e il proprio baricentro. La ricetta si rivela vincente: Weah innesca bene McKennie sulla fascia sinistra, l'americano è bravissimo ad anticipare Marusic ed effettuare il proprio cross con il mancino di prima intenzione. La parabola del pallone è morbida e raggiunge Kolo Muani, lasciato colpevolmente libero da Romagnoli. Il centravanti francese colpisce indisturbato e, nonostante un tocco disperato di Mandas, si infila in rete per il vantaggio bianconero al 51'.

Baroni, quindi, opera subito una doppia sostituzione per reagire: dentro Pedro e Dia al posto di Isaksen e Dele-Bashiru. Nel frattempo arriva un altro giallo in casa Juventus. Pedro scarica il pallone verso Dia e riceve un pestone in netto ritardo di Locatelli, Massa è attento e ammonisce correttamente. La gara si anima e ne fa le spese colpevolmente Kalulu. Storie tese tra lui e Castellanos al 61', l'argentino reclama un colpo al volto a pallone distante da parte del francese: Massa lascia proseguire. Il fischietto di Imperia, richiamato alla on field review, è però costretto a ravvedersi: calcio di punizione e cartellino rosso proprio per l'ex Milan, con la Juventus che resterà dunque in inferiorità numerica per oltre mezz'ora di gioco.

La Lazio prova a colpire sull'onda emotiva dell'espulsione comminata proprio a Kalulu ma fatica a trovare gli spazi e spunti giusti. Fatica a incidere Dia dopo il subentro, ci prova in ogni modo Pedro a ribaltare il corso della gara. Baroni cambia ancora: fuori Rovella, nervoso al momento della sostituzione, e Marusic. Al loro posto ecco Vecino e Lazzari. I cambi faticano però a sortire effetto: la Lazio cerca di scalfire la retroguardia ospite con una serie di cross che si rivelano, però, velleitari. La Juventus, comprensibilmente, prova ad abbassare la propria linea difensiva fino alla propria area. Nasce così un tentativo dalla distanza di Pellegrini dalla distanza a raccolta di un cross di Lazzari respinto dalla difesa ospite, che termina alto sopra la traversa della porta difesa da Di Gregorio.

Si scalda ulteriormente il clima nella gara nella ripresa. Contesa alla pari tra Castellanos e Conceicao, la Lazio recupera ma l'argentino placca il portoghese figlio d'arte e Massa comanda punizione per gli ospiti. Il fischietto di Imperia ammonisce poi il centravanti per reiterate proteste. Ci prova anche Guendouzi dalla distanza, ma il pallone viene respinto dal mucchio di gambe dei bianconeri. Baroni predica calma e palleggio per scalfire la retroguardia ospite. Ci prova quindi prima Romagnoli poi Vecino, di testa, a impensierire Di Gregorio, che blocca in allungo su entrambi i cross di Lazzari.

Cambia quindi anche la Juventus. Fuori Kolo Muani e dentro Adzic al 76'. Ci prova poi ancora Pedro, l'ex Barcellona e Chelsea, che scappa centralmente a Weah e Thuram e prova il mancino. Pallone però che termina alto sopra la traversa. Nel frattempo si infortuna Alberto Costa, costretto a lasciare il campo dopo aver accusato un problema di stanchezza. Tudor inserisce Douglas Luiz per il quarto d'ora finale. Curioso il doppio cambio operato poi in casa Juventus. Fuori Conceicao e Adzic, entrati proprio nel corso della ripresa, dentro Gatti e Vlahovic. Stizziti entrambi al momento della sostituzione. La Lazio ci prova con le forze della disperazione e vede revocarsi un calcio di rigore conquistato da Castellanos dopo fallo commesso da Di Gregorio per un fuorigioco dello stesso centravanti argentino sul rimpallo con Pedro che lo aveva favorito.

Nel frattempo, dopo la segnalazione dei sette minuti di recupero concessi da Massa, arriva un altro giallo pesante in casa Lazio. Ammonito anche Zaccagni dopo aver rifilato un calcio gratuito a Weah sulla banda laterale. E, alla fine, la squadra di Baroni la pareggia: gran cross dalla destra di Lazzari, Di Gregorio è miracoloso un colpo di testa di Castellanos ma l'uruguaiano è il più lesto di tutti e insacca il pareggio biancoceleste! Ma finisce così all'Olimpico dopo qualche scintilla nel finale: un pari che non accontenta nessuno nel big match per la Champions League e un punto per parte, con le due compagini che ora raggiungono quota 64 punti in classifica in attesa degli impegni delle inseguitrici.