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Lazio-Parma, Sacchi impreciso e tardivo: la gestione dei cartellini è no sense
Primo tempo
—All’Olimpico il primo episodio da moviola degno di nota arriva dopo dieci minuti molto corretti per atteggiamento dei protagonisti in campo. Male Sacchi su un contatto non ravvisato ai danni di Zaccagni al 10’: il capitano biancoceleste scappa sulla corsia di sinistra a tre giocatori del Parma e viene atterrato da Sohm: il fischietto di Macerata non vede l’intervento nettamente irregolare del centrocampista ducale e lascia correre, scatenando le ire del pubblico di casa e dello stesso Zaccagni. Il fallo sarebbe costato anche il cartellino giallo allo svizzero. Al 13’, invece, il direttore di gara lascia correre per una spinta vistosa ma, sempre secondo Sacchi, non particolarmente energica di Keita su Castellanos al limite dell’area di rigore ospite, ma è coerente applicando lo stesso metro di giudizio per un intervento di Gila ai danni dello stesso numero 16 di Chivu nella stessa azione. Si lamenta quindi la Lazio per due situazioni discutibili tra il 17’ e il 19’. Sacchi lascia correre su un dubbio contrasto tra Del Prato e Zaccagni, il capitano ducale colpisce il pallone ma anche le gambe del collega biancoceleste, poi Hainaut trattiene in maniera prolungata Rovella in ripartenza a metà campo: il francese era assolutamente meritevole di ammonizione. Quindi protesta Dia, steso da Valenti a metà campo su un pallone lasciato sfilare dal senegalese: stavolta Sacchi ha ragione a comandare solo calcio di punizione. Al 38' Castellanos pareggerebbe i conti in allungo su suggerimento verticale di Gila, ma Sacchi annulla prontamente su segnalazione di Bindoni: come per tutto il primo tempo, il primo assistente è preciso e puntuale e segnala correttamente in diretta la posizione irregolare del centravanti argentino. Qualche scintilla sul finire di frazione tra Rovella e Hainaut: il numero 6 biancoceleste spinge appena il francese per rimettere velocemente in gioco il pallone già in fallo laterale, Sacchi è vicino e non abbocca alla sceneggiata del terzino.
Secondo tempo
—È clamoroso l’errore di Tegoni e Sacchi al 48’: Sohm alza un campanile impreciso e fa ripartire Zaccagni, che è in posizione solo geografica di posizione. Il fischietto di Macerata comanda possesso ducale tra lo stupore generale. Il primo cartellino della gara arriva due minuti più tardi ed è all’indirizzo di Castellanos, che arriva in ritardo su Leoni e commette fallo in scivolata. Ma la sanzione inflitta all’argentino, rispetto al metro di giudizio scelto nel primo tempo, è leggermente fiscale. Al 53’ è clamoroso il pestone rifilato da Hainaut a Zaccagni, ma Sacchi non vede l’incrocio di gambe e interrompe il gioco solo per soccorrere il capitano biancoceleste: la svista è evidente, era calcio di punizione per i padroni di casa e ammonizione per il numero 20 crociato. Al 54’ invece arriva anche il primo giallo della gara per il Parma: Leoni si allunga la sfera, se la trascina in fallo laterale e la calcia lontano per ritardare la ripresa del gioco. Sacchi ammonisce, ma solo dopo plateale invito della squadra di Baroni. È tardiva e quasi comandata la scelta, corretta, dell’arbitro. Al 62’ Tegoni e Sacchi ne combinano un’altra: il fallo di Hernani ai danni di Pedro è clamoroso, ma il secondo assistente – che segue l’azione a neppure un metro di distanza- non richiama il direttore di gara e il gioco prosegue. Sarebbe stato, di nuovo, fallo per la Lazio e cartellino giallo per il ducale. Al 75', finalmente, Hernani viene ammonito dopo un brutto - e insensato - fallo su Pedro a metà campo, probabilmente solo dopo suggerimento in cuffia per Sacchi. All'80' viene sanzionato anche Djuric, il fallo su Guendouzi è netto ma il cartellino giallo comminato al bosniaco non convince del tutto. La Lazio pareggia i conti e il finale si anima: i padroni di casa protestano veementemente per un presunto fallo di mano di Valenti non ravvisato da Sacchi in area ducale su una conclusione molto ravvicinata di Romagnoli. Il pallone incoccia il braccio destro del centrale argentino, che è però molto vicino al corpo del difensore crociato. Ghersini e Meraviglia, dopo breve silent check, non richiamano il direttore di gara all'on field review. Corretta l'interpretazione della squadra arbitrale. Cinque i minuti di recupero poi concessi da Sacchi nel finale: considerato lo stop occorso a Suzuki prima dello scoccare del 90' e la girandola di cambi che consuetamente coinvolge le due compagini, l'entità del tempo addizionale lascia qualche dubbio. Prova a rimediare un calcio di rigore Romagnoli sulla contesa di un pallone vagante in area ducale con Del Prato: il numero 13 di casa cade dopo un contatto leggero con il capitano ducale, troppo poco per Sacchi e il resto della squadra arbitrale per portare all'assegnazione della massima punizione in favore dei padroni di casa. Il replay dell'azione lascia qualche dubbio.
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