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Lazio-Torino, Cataldi: “La mia storia qui è un tira e molla come in amore. Oggi…”
È 3-3 tra Lazio e Torino al termine di una partita pirotecnica. Rimonte e contro rimonte, con i granata che trovano il gol del vantaggio al 92° ma vengono ripresi dal rigore glaciale di Cataldi al 103°. Un punto a testa dunque per entrambe le squadre che smuovono la classifica e arrivano ora alla sosta, cruciale specialmente per i biancocelesti per recuperare quante più pedine possibili. Al termine della gara Danilo Cataldi ha commentato il pareggio in conferenza stampa.
Che emozione hai provato? Come valuti la tua prestazione? Come hai trovato Sarri?
"Il mister l'ho ritrovato come l'avevo lasciato. È sempre lo stesso martello di prima. Sicuramente su questo lo dobbiamo seguire. Penso che stiamo migliorando. Ci manca ancora qualcosina: prendere 3 gol oggi è stato un peccato, volevamo dare continuità a Genova. Il fatto di giocare a 2 cambia, soprattutto dopo mesi in cui lavoravamo a 3. Penso di aver fatto una discreta partita ma non lo so. Il gol è stato un bel momento, sono stato contento di aver trovato il pareggio ma l'obiettivo era trovare un'altra vittoria".
Ti sei comportato da vero capitano: avete parlato tra di voi per scegliere il rigorista?
"Penso che sia una responsabilità che è giusto prendersi. È andata bene, se non andava bene cercavamo un'altra scappatoia. Non sto veramente attento a cose individuali, lo dico in maniera serena. Mi sentivo di tirarlo ed è andata bene ma rimane il dispiacere di aver finito la partita con un pareggio. Se devo trovare aspetti positivi di certo questa squadra ha un'anima. Anche se non siamo belli abbiamo qualcosa di importante. Non era facile: ripartiamo da qui. Le vicende tecniche tattiche si metteranno a posto".
Abbiamo visto tanto nervosismo nel finale: cosa è successo nei minuti della review?
"Bella domanda, sinceramente non so come non si possa dare in diretta. Non è perché devi essere di parte: fischia, se non c'è la vai a vedere. Il parapiglia si scatena perché lui non fischia e si creano problemi. Tante piccole cose negli ultimi 10 minuti sono un po' lasciate andare. Piccoli dettagli che ti fanno innervosire: quando una cosa è palese è difficile trattenere il momento. Sono cose da campo, sul rigore mi aspettavo che fischiasse subito".
Vi siete dati una spiegazione per tutti questi infortuni?
"Quando sei un giocatore non pensi a qualcosa di particolare. Noi cerchiamo sempre di fare tutto il possibile per evitare queste situazioni, dalle prevenzioni a piccoli aspetti. A volte in maniera casuale capita un momento, come ora, in cui molti si sono fatti male. Spero non ci sia altro. Stiamo invecchiando anche noi (ride, ndr.)"
Un anno fa Cataldi va via, oggi torna da capitano e segna il rigore decisivo. E' anche una tua rivincita?
"No, con la Lazio non ho rivincite. Ci sono stati momenti in cui, l'anno scorso, doveva andare così. Forse ha fatto bene a tutte e due. La mia storia con la Lazio è così: un tira e molla come nelle storie d'amore. Sono tornato a combattere per i miei colori e va bene così".
La Nazionale?
"Ultimamente non ci ho pensato, penso che la Nazionale, soprattutto il centrocampo sia fatto di giocatori forti anche a livello internazionale. Non ci ho mai pensato, in generale in questi anni di carriera è stato un mio piccolo dispiacere ma non credo sia dipeso da me. Ci sono giocatori molto validi e auguro il meglio a mister Gattuso e ai ragazzi. Se dovesse arrivare una chiamata sarei comunque contento".
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