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Intervenuto in conferenza stampa dalla pancia dello stadio Olimpico, Miroslav Koubek ha commentato il pareggio maturato tra la Lazio e il suo Viktoria Plzen. Non basta il gol di Sulc, un altro gol di Romagnoli condanna i cechi all'uscita anticipata dall'Europa League. Queste le sue parole.
Come si sente?
"Un mio occhio piange, l'altrro sorride. E' stata la partita dell'andata che non ci ha regalato fortuna. Siamo partiti bene ma purtroppo era difficile ripartire. Abbiamo fatto quello che potevamo però ci è mancata un po' di fortuna. Potevamo andare ai supplementari ma la situazione si è complicata
Pensa sia crudele uscire così?
"No. Sono orgolgioso della prestazione, il risultato non mi fa felice. Questo è lo sport: quando vedente altri duelli in Europa le differenze sono poche. Quindi il limite tra sfortuna e fortuna è minima. La differenza è nei dettagli".
Congratulazioni per il cammino europeo. Non pensa che
"Sul gol loro pressavano da 5 minuti. Noi non potevamo sositruiee i giocatori prima. La Lazio ci prerssava, poi quando hanno subito il gol hanno alzato ancor di più la pressione. Certi angoli erano veramente pericolosi, noi aspettavamo e resistevamo. Alcuni cambi erano stati già fatti, ma non riuscivamo a uscire dalla loro pressione".
Avete giocato tante partite, potete fare una valutazione di quanto fatto fin qui?
"Il nostro viaggio in Europa ci ha rassicurati. Ci siamo resi conto che possiamo giocare contro questi avversari. Questa Europa ci ha dato ma ci ha anche tolto. Siamo felici di poter giocare e riuscire a farlo bene nel nostro campionato. La miglior partita è stata contro SOciedad, Ferenvaros e Handerlecht. Ditemi voi un avversario che davvero ci ha creato problemi. Purtroppo ci manca qualcosa, sicurament eè molto stancante e non abbiamo tempo di preparare la partita.
Come sta la squadra?
"Purtroppo non c'è spazio per molte cose. Alcuni andranno in Nazionale e noi abbiamo un ciclo di partite denso però questa è la situazione di tutte le squadre. Non abbiamo una situazione differente dagli altri. In Nazionale si alleneranno lo stesso, noi in questa maratona di partite, studio e videonalisi no abbiamo molto tempo per altro. Ci fa un po' male questa pausa ma ce la dobbiamo cavare".
Lo scorso anno siete arrivati ai quarti di Conference, oggi agli ottavi di Europa. Come le paragone
"Questo è il top della mia carriera da allenatore. Non mi aspettavo di arrivare fin qui, a fare queste esperienze alla mia età. Sono la cima della mia carriera".
Lei personalmente cosa ha imparato?
"Quando giochiamo le partite internazionali c'è una pressione maggiore e questo mi rafforza perché mi concentro a preparare la squadra, a motivarla e darle indicazioni. Ho imparato a non temere grandi squadre. In bocca al lupo alla Lazio per le prossime gare".
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