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Non si fanno male Pisa e Lazio alla Cetilar Arena. Un punto a testa che serve poco a entrambe le squadre, che restano ancora nelle sabbie mobili della classifica. Al termine della gara è intervenuto in conferenza stampa Pedro. Queste le sue parole.
Hai detto che è il tuo ultimo anno alla Lazio.
“Per una questione di età. Non è sicuro, ma è molto probabile. È così e non è un problema, anche se vorrei lasciare il più in alto possibile la squadra. Qui sto da tanti anni e sono tanto contento, sarebbe speciale poter lasciare un bel ricordo. Sono sempre stato trattato bene da tutti e vi ringrazio. È una questione di età, lo scorso anno ho giocato tanto e ho fatto bene. Ma quest’anno sto trovando meno spazio e faccio fatica, penso arrivi il momento di lasciare a fine anno. Ma vediamo che succede, nulla è certo. Rimane molto probabile”.
Puntate alla Coppa Italia?
“Ovviamente è un altro trofeo, abbiamo sempre l’ambizione di vincere. È una bella competizione, ma difficile. Dobbiamo prenderla come opportunità, come fatto ogni anno. Lotteremo lasciando tutto in campo, ma per ora pensiamo al campionato e attacchiamo la classifica, abbiamo iniziato male perdendo punti e stiamo trovando ora continuità e compattezza. Ma c’è da migliorare ancora per stare in alto alla fine, vogliamo l’Europa come gli scorsi anni, non possiamo rimanere fuori e giocare una sola gara a settimana. A volte non sai se è meglio o peggio, per me sicuramente peggio. Sono abituato diversamente,quando la settimana è lunga sembra si perda dell’energia e penso sia così per tanti giocatori. Ma la situazione è questa, attacchiamo la classifica e pensiamo gara dopo gara. Oggi abbiamo perso una bella opportunità, ora pensiamo al Cagliari”.
Incide quest’anno per te il modulo?
“Questo modulo mi lascia un po’ fuori, trovo poco spazio perché giocare esterno per me è difficile come dico a Sarri. Mi costa tanto, fatico a trovare energia. Poi lui prova a mettermi lì, da attaccante, lo posso fare ma ovviamente non sono un giocatore da area di rigore, si è visto oggi: non posso lottare sulla palla lunga. E oggi abbiamo sbagliato a leggere questo in campo, se entro è per creare superiorità tra le linee, se gioco da trequartista come ho detto al mister per ora mi trovo più comodo e posso anche creare di più. Ne abbiamo parlato spesso col mister, che lo sa e poi decide. Dove mi fa giocare, comunque, gioco: voglio sempre aiutare la squadra e darò sempre il massimo”.
Sarri dice che l’obiettivo è creare un gruppo competitivo per il futuro. Il non avere un obiettivo chiaro come arriva nello spogliatoio?
“Penso che noi non gli diamo tanta importanza. Alla fine siamo i giocatori che siamo e dobbiamo dare il massimo. È vero che non abbiamo rinforzato la squadra, ma non possiamo pensare a questo e al perché il mercato sia chiuso. Il campionato è iniziato, siamo questi e dobbiamo puntare al massimo, senza pensare al resto, che è un tema della società. Noi dobbiamo pensare solo al campo”.
Quale sarà il tuo futuro?
“Non so se sarò allenatore, per ora non ci penso. Voglio uno o due anni per stare con la mia famiglia, sono lontano da tanti anni e voglio essere presente. Poi vediamo che succede, sicuramente per noi è meglio rimanere legati a questo sport, che è quello che sappiamo fare. Sicuramente sarà una strada da prendere, ma al momento non ci penso”.
Tornerai a giocare in patria?
“Vediamo che succede, sicuramente a questo livello per me è molto difficile. Ci sono tanti compagni che si ritirano e quando vedi tutti i tuoi ex compagni ritirati ti fanno capire qualcosa. Vediamo che succede”.
È più adatto alla rosa il calcio di Baroni o di Sarri?
“Difficile dirlo. Quest’anno c’è Sarri che ha molto chiare le sue idee. Lui poi può ruotare, ma sta a lui decidere. Non posso dire altro, vediamo come arriviamo quest’anno: lui sta lavorando bene, lo conosciamo e ha sempre portato risultati. Conosce bene il calcio e la Serie A, ha molta fiducia e sta facendo un gran lavoro con la squadra. Ha ritrovato solidità e compattezza, ora ci servono due o tre cose per migliorare soprattutto davanti e creare di più. Poi ci sono gare come questa in cui basta fare bene una o due azioni e metterla dentro, finisce 1-0. Questa è la differenza con noi e lì dobbiamo migliorare tanto”.
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